
Frasi pesanti, che fanno indignare. Che vanno al di là della posizione politica sul conflitto israelo-palestinese. Per la consigliera leghista Francesca Scatto ci sono «famiglie che portano i loro figli» sotto i bombardamenti «perché vengano uccisi». Per il capogruppo leghista Giuseppe Pan «bene che gli israeliani facciano quello che fanno». E in Consiglio regionale scoppiano le polemiche.
«Non avremmo mai pensato – hanno detto i consiglieri di Europa Verde Renzo Masolo e Andrea Zanoni – di dover ascoltare esponenti della maggioranza dire cose simili. La Lega mette all’ordine del giorno una sua mozione sull’importanza del riconoscimento del genocidio degli armeni e denigra il popolo palestinese nel silenzio complice di FdI e Fi». La consigliera Elena Ostanel (Vcv) ha poi commentato le frasi di Pan, con le quali ritiene abbia «incentivato il Governo Netanyahu a proseguire con il genocidio della popolazione palestinese, invece di condannare le violenze».
L’ordine del giorno di ieri a Palazzo Ferro Fini era intenso, ma non di quelli apertamente conflittuali. Poi, a pomeriggio inoltrato, sono state affrontate insieme la mozione sul «riconoscimento dello Stato di Palestina», e la risoluzione relativa a un impegno di giunta, consiglio e aziende regionali a «interrompere i rapporti con il Governo dello Stato d’Israele». I consiglieri di centrosinistra hanno argomentato i due testi, chiedendo che «si possa fare qualcosa per fermare questo dramma che avviene sotto i nostri occhi» e un immediato cessate il fuoco.
«Stare in silenzio oggi significa essere complici, il massacro va fermato, è responsabilità del Consiglio decidere da che parte stare». Il centrodestra aveva professato voto contrario. Subito dopo Masolo, Lorenzoni, Baldin, Ostanel e Camani, per la maggioranza è intervenuto Pan: «Riconoscere cosa, uno stato ad Hamas, dopo gli attacchi terroristici e il 7 ottobre? Hanno fatto le cose peggiori. Ma mi chiedo come hanno fatto i terroristi a Gaza a costruire chilometri di tunnel senza la complicità degli abitanti. Tutti sapevano. Israele ha tutto il diritto di mettersi in sicurezza. Con questa gente non si può discutere». E sempre Pan: «Bene che gli israeliani facciano quello che devono fare, e male che la sinistra presa da questo pacifismo vada a boicottare i prodotti agricoli israeliani». A portare la posizione di contrarietà della Lega è stata poi Scatto: «A noi non sta bene la guerra, però dobbiamo guardarci in faccia e cercare di essere analitici. Quella striscia non la vuole nessuno. Non è una cosa che mi invento io» e poi «quando vengono fatti i bombardamenti su un particolare luogo, specialmente se è un luogo sensibile, vengono avvisati che i bombardamenti saranno fatti lì e ci sono famiglie che portano i loro figli lì perché vengano uccisi».
L’indignazione nel centrosinistra è stata rapidissima. Scatto, travolta dalla polemica, ribatte: «Non ho giustificato nessuna delle due parti, nessuna guerra ha ragione d’essere e non si spara sugli aiuti umanitari. Ho risposto a un consigliere, forse presa dall’enfasi. Ma è un dato di fatto che in quei luoghi crescono i loro figli nell’odio, e che quando vengono puntati i bersagli, le persone vengono avvisate». Ma non tutti i leghisti sono sulla stessa posizione. Sui due testi della minoranza ci sono stati 3 astenuti e una non partecipazione al voto. La Lega ospita diverse sensibilità, come ha sottolineato Marzio Favero: «È un tema tragico, è in corso una tragedia a Gaza, una strage, Netanyahu è un criminale. Spero che si voglia rielaborare assieme, maggioranza e minoranza, questo testo. Ma non voterò contro». Coglie la palla al balzo Vanessa Camani del Pd: «Alla fine ci sono stati tre astenuti e assenze strategiche. Siamo di fronte a una grave confusione politica, la Lega vota in difformità da quanto indicato dal capogruppo. E la maggioranza si divide anche su Ucraina e ReArm Europe. Una frattura profonda, a tutto campo».
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2 luglio 2025
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