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Emilia-Romagna, l’ordinanza caldo: «Stop al lavoro nelle ore più dure, dalle 12.30 alle 16 cantieri e altri settori fermi»

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Purtroppo arriva troppo tardi per Brahim Ait El Hajjam, ma dal 2 luglio in Emilia-Romagna entra in vigore l’ordinanza della Regione per proteggere i lavoratori più a rischio per le temperature estreme. 

Stop alle attività dalle 12.30 alle 16 nei cantieri edili, in agricoltura, nel florovivaismo e nei piazzali della logistica. La misura resterà valida fino al 15 settembre, salvo revoca anticipata, mentre nel 2024 si fermava a fine agosto. 

L’ordinanza caldo per i lavoratori più a rischio

«Tutelare i lavoratori è una responsabilità e su questo abbiamo registrato grande disponibilità delle imprese e dei sindacati, per un’assunzione comune nello spirito del Patto per il Lavoro e per il clima — evidenziano il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia —. Benché in Emilia-Romagna molte aziende si siano già attivate serviva un atto per garantire omogeneità delle misure sul territorio regionale e piena tutela dei lavoratori, compresa la possibilità di astensione dal lavoro nelle ore più calde». Per i sindacati è un primo passo: «Un atto importante – commenta la Cgil –, che conferma un principio fondamentale: la priorità alla tutela di salute e sicurezza di chi lavora». 

Dall’edilizia all’agricoltura i settori coinvolti dal provvedimento

Anche in altri settori. E, come rivendica il leader Fillea Giuseppe Ledda, «che tutti facciano di più: le imprese redigano un protocollo regionale e i sindaci prevedano ordinanze che stabiliscano l’apertura dei cantieri alle 6 anziché alle 8». 

Chiede «un protocollo di governo con azioni strutturali» la Cisl che, con William Ballotta, ricorda che «non siamo più davanti a situazioni emergenziali». Infine la Uil: «Apriamo immediatamente un confronto — chiude il segretario Marcello Borghetti —per costruire un protocollo stabile e permanente con regole certe, tempi rapidi e interventi preventivi».


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30 giugno 2025

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