Ho iniziato lavori di ristrutturazione Barriere Architettoniche, nel 2023, in regime di Edilizia Libera. Ho pagato questi nel 2023, e proseguito tali lavori nel 2024, alcuni di questi, fatturati nel 2023, ma pagati con bonifico, ad avanzamento lavori nel 2024. Posso usufruire del Bonus 75% in 5 anni per i lavori eseguiti e pagati nel 2024, come già, per quelli eseguiti e pagati nel 2023, anche se tali lavori non rientrano più tra quelli agevolati fino al 31 Dicembre 2023? Si tenga presente che ho iniziato i lavori, quali automazioni serrande e cancelli, impianto elettrico e controsoffitto, impianto metano e caldaie a norma, ecc.in vigenza di una legge che lo permetteva, ed a certe condizioni in Edilizia Libera.
Enrico
La situazione che descrive è effettivamente delicata e riguarda un passaggio normativo che ha creato incertezza per molti contribuenti.
Occorre distinguere con precisione tra il momento di effettuazione della spesa (che è la data di pagamento) e il momento di esecuzione dei lavori (che è la data di ultimazione o di SAL), nonché considerare il regime normativo vigente in ciascun periodo.
La disciplina del Bonus Barriere Architettoniche al 75% prevista dall’art. 119-ter del D.L. 34/2020 e successivi interventi legislativi riconosce la detrazione per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, ma la Legge di Bilancio 2024 (Legge 213/2023) ha introdotto restrizioni significative, limitando la platea degli interventi agevolabili e i soggetti ammessi al beneficio a decorrere dal 1° gennaio 2024.
Nel Suo caso, se i lavori sono stati effettivamente eseguiti e pagati nel 2023, Lei mantiene pieno diritto alla detrazione al 75% su tali importi, con ripartizione in 5 quote annuali di pari importo.
Per le spese fatturate nel 2023 ma pagate successivamente, nel 2024, rileva invece il momento del pagamento ai fini fiscali. Pertanto, queste spese sono attratte nel nuovo regime e possono beneficiare del Bonus Barriere Architettoniche solo se rientrano tra gli interventi che le nuove regole continuano ad agevolare. Se, come riferisce, taluni interventi (ad esempio l’impianto elettrico, la caldaia, le automazioni) non sono più inclusi nell’elenco dei lavori ammessi alla detrazione al 75% dopo il 31 dicembre 2023, non sarà possibile applicare l’aliquota agevolata sulle spese corrisposte nel 2024, anche se i lavori erano stati iniziati nel 2023.
Purtroppo, l’Agenzia delle Entrate ha sempre precisato che, ai fini della spettanza della detrazione, fa fede il momento del pagamento, indipendentemente dalla data di fatturazione o dall’avvio dei lavori. Il principio di tutela dell’affidamento (cosiddetto “legittimo affidamento”) non è stato riconosciuto, se non in ipotesi residuali e in presenza di titoli edilizi formalmente assentiti entro la data del cambio di normativa, circostanza che in edilizia libera, come nel Suo caso, non si verifica.
In conclusione, per le spese pagate nel 2024 dovrà verificare puntualmente, voce per voce, se ciascun intervento rispetta i nuovi requisiti di ammissibilità. Se non rientra più tra quelli previsti, tali somme non potranno beneficiare del Bonus 75%, anche se i lavori erano stati commissionati e fatturati prima della modifica normativa.