
H-Farm vende le scuole agli inglesi di Nord Anglia. Nuova svolta per la società quotata in Borsa dell’educazione e innovazione, guidata da Riccardo Donadon, basata nella tenuta di Ca’ Tron, a Roncade, nel Trevigiano. Con un comunicato obbligatorio, l’altra sera, la società del trattorino rosso ha dichiarato di aver firmato, sempre giovedì, il contratto preliminare vincolante per cedere tutte le quote delle società H-International School srl, H-International School Vicenza srl e H-International School Rosà srl, controllate al 100% tramite H-Farm Education srl. Si tratta delle strutture scolastiche a Ca’ Tron, Vicenza e Rosà, sempre nel Vicentino, con oltre 1.200 studenti, con corsi, che da settembre integreranno l’intelligenza artificiale nel percorso formativo, che dalla scuola dell’infanzia arrivano alle superiori. Sono parte del core business su cui si è concentrato H-Farm, dopo la prima fase dell’incubazione di startup, ora cedute al prestigioso gruppo educativo privato al mondo, sede a Londra e oltre 80 scuole in 34 Paesi, in un’operazione del valore di 40 milioni di euro.
In dettaglio, Nord Anglia, al perfezionamento del contratto, «corrisponderà in denaro una porzione iniziale provvisoria, oltre alla posizione finanziaria netta», stimata in 6 milioni di euro, del corrispettivo. Una clausola stabilisce che la cifra potrà esser integrata di altri 5 milioni, se al 31 ottobre 2027 gli studenti saliranno a 1.369. H-Farm sarà soggetta a clausole di non concorrenza per tre anni dopo la vendita. Donadon resterà con la nuova gestione: «Manterrò il ruolo di presidente e seguirò lo sviluppo delle scuole: il mio impegno personale continuerà con convinzione», dichiara lui stesso nella nota.
«Orgoglioso di questo risultato»
«Sono incredibilmente orgoglioso di questo risultato. In pochi ci credevano quando abbiamo deciso di investire in una grande startup nel mondo dell’education – aggiunge poi Donadon -. L’ingresso in Nord Anglia è per noi un sogno che si realizza: sono il gruppo numero uno al mondo». Una dichiarazione a cui è seguita quella con cui il presidente della Regione, Luca Zaia, ha messo il timbro alla cessione: «Da H-Farm e da Riccardo Donadon non ci si può che attendere il meglio: visione coraggio e innovazione che anticipano spesso i tempi. Mi congratulo per un risultato straordinario, un accordo strategico, che premia un’esperienza tutta veneta». L’operazione di vendita del ramo delle scuole, per esser chiusa dovrà però passare per l’approvazione dell’assemblea dei soci. Le società in vendita, specifica H-Farm valgono il 56% del valore della produzione del bilancio 2024 (chiuso il 31 agosto 2024), 21,8 milioni di euro su 39,2, con una perdita finale di 7,9 (11,3 milioni di valore della produzione su 20,8 totali nel primo semestre 2025, chiuso il 28 febbraio, con una perdita di 5,1 milioni), con un contributo del 54% all’attivo consolidato.
L’aumento di capitale
Il valore di 40 milioni dell’operazione è poi ben più alto della soglia di rilevanza che fa scattare la clausola di cambiamento sostanziale del business. Così il consiglio di amministrazione ha deliberato la convocazione dell’assemblea dei soci il 22 e 23 luglio (prima e seconda convocazione). Scoglio, per altro, tutt’altro che difficile, visto che i due soci forti, Riccardo Donadon e Giancarlo Broggian, detengono il 42,5% e il 41,5% della società, dopo aver acquistato, ad aprile, in maniera paritaria il 17,5% dei soci che si erano opposti all’aumento di capitale da 15 milioni deciso a fine 2024, dopo aver fatto inceppare l’anno scorso l’Opa per l’uscita dalla Borsa. La cessione del ramo scolastico pone la questione di cosa farà ora H-Farm. Il trattorino rosso resta con le attività universitarie del Campus, con gli 8 percorsi di laurea triennale, master e corsi brevi, che hanno superato gli 800 iscritti, con quelle della Business School e con il master semestrale di computer grafica e tecnologie avanzate Big Rock, con iscritti dichiarati a febbraio «in flessione come da previsione», per «un ridisegno del percorso formativo» e con un portafoglio di startup, per un valore della produzione, a valori 2024, sottratte le attività in vendita, di 17,4 milioni.
H-Farm specifica che il piano industriale approvato a gennaio 2024 andrà «rivisto e aggiornato». E, rispetto all’uso dei proventi della vendita, dice che saranno destinati «in parte a consolidare e accompagnare la crescita di H-Farm College, in parte a ristrutturare la posizione finanziaria netta e in parte allo sviluppo». Ma accenna anche allo «sviluppo di nuove iniziative», senza altre specificazioni. A novembre, per altro, con l’approvazione del bilancio 2024, la società, in un passaggio, aveva affermato che «H-Farm dal 2025 riprenderà in modo strutturale gli investimenti in startup». Si vedrà, Per intanto l’operazione di vendita ha fatto volare il titolo in Borsa, con un balzo del 9,7%, a 0,175 euro. Il trattorino rosso aveva debuttato in Borsa il 13 novembre 2015 a 1 euro.
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28 giugno 2025
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