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Energia a prezzi calmierati per le imprese in cambio di investimenti nelle rinnovabili: il via libera Ue

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La Commissione europea ha trasmesso al governo italiano la lettera con cui accoglie positivamente l’«Energy Release 2.0», la misura predisposta dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che offre energia a prezzi calmierati alle imprese energivore, in cambio della realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili.

Come funziona

La misura prevede un periodo di 36 mesi, durante il quale il Gse cede l’energia elettrica nella sua disponibilità alle imprese energivore a prezzo calmierato, 65 euro al Mwh, e una seconda fase che prevede l’obbligo, per i beneficiari, direttamente o tramite terzi, di restituire integralmente il vantaggio ricevuto attraverso la costruzione o il finanziamento di nuovi impianti di rinnovabili

Le imprese energivore in Italia sono circa 3.800, di cui 400 grandi imprese e 3.400 pmi. Con l’Energy release, secondo le stime di Confindustria, queste imprese possono abbattere i costi energetici fino ad un terzo dei loro consumi annui per tre anni e investire in progetti rinnovabili. 

Le modifiche di Bruxelles

La versione originaria del provvedimento non consentiva agli energivori di trasferire l’obbligo di restituzione e realizzazione di nuova capacità a soggetti terzi. Questa modifica è stata introdotta a seguito delle interlocuzioni con la Commissione. I soggetti terzi saranno individuati tramite una apposita asta da parte del Gse.

Pichetto Fratin: «Misura che guarda al futuro»

«Abbiamo costruito un modello che tiene insieme competitività industriale, transizione ecologica e rigore europeo», dichiara il ministro Gilberto Pichetto Fratin. «Ringrazio la Commissione europea», aggiunge il ministro, «per il confronto leale e costruttivo, e tutti i tecnici del Ministero per il lavoro svolto. È una misura che guarda al futuro e rappresenta un esempio di buona collaborazione tra istituzioni nazionali ed europee», ha continuato.

Il ministro ha sottolineato che «il sostegno ai grandi consumatori elettrici non è un privilegio, ma uno strumento per difendere l’occupazione, rafforzare le filiere strategiche e attrarre investimenti». Con questo provvedimento, ha aggiunto, «diamo una risposta concreta e sostenibile all’esigenza di prezzi dell’energia più stabili, vincolando l’aiuto pubblico a un impegno industriale e ambientale chiaro: restituire quanto ricevuto con nuova energia pulita».

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27 giugno 2025 ( modifica il 27 giugno 2025 | 16:59)

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