Home / Economia / Essilux, tre anni senza il fondatore Leonardo Del Vecchio. Time la include tra le 100 big mondiali

Essilux, tre anni senza il fondatore Leonardo Del Vecchio. Time la include tra le 100 big mondiali

//?#

EssilorLuxottica, unica società italiana insieme a Prada, entra nella Time100 Most Influential Companies, la classifica che premia le aziende che stanno avendo un impatto positivo a livello globale. Il riconoscimento è giunto alla vigilia del terzo anniversario della morte del fondatore Leonardo Del Vecchio. Nel pomeriggio del 27 giugno, ad Agordo, sede storica del gruppo e maggiore distretto nazionale dell’occhialeria, è prevista una messa dedicata al fondatore. L’azienda ricorderà come Del Vecchio avesse immaginato un gruppo innovativo «capace di coniugare tecnologia, talento e stile».

I numeri di Essilux

EssilorLuxottica si è anche riflessa «in un costante percorso di crescita», che l’ha portata a raddoppiare la capitalizzazione di mercato superando la soglia dei 100 miliardi. Il progetto di Del Vecchio è stato portato avanti da Francesco Milleri, designato dal fondatore alla guida del gruppo come presidente di EssilorLuxottica (di cui era già ceo) e della cassaforte Delfin. A due anni dalla scomparsa dell’imprenditore, i ricavi sono cresciuti da 24,5 miliardi nel 2022 a 26,5 miliardi nel 2024, mentre utile netto e quello operativo registrano incrementi rispettivamente del 9% e del 7%. La spinta è venuta dall’evoluzione dell’azienda dal business storico della produzione di lenti e montature a gruppo integrato che include le tecnologie mediche, gli smart glass, l’audiologia e l’intelligenza artificiale applicata agli occhiali, come ha dimostrato il lancio settimana scorsa di Oakley AI.

Il valore di Delfin

La crescita del valore delle attività controllate da Delfin si è riflessa in un aumento del valore della holding: oltre 50 miliardi a prezzi di mercato delle partecipate quotate. Fa capo agli otto eredi: la vedova Nicoletta Zampillo, suo figlio Rocco Basilico più i fratelli Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente Del Vecchio, cui fa capo il 12,5% a testa di Delfin che a prezzi di mercato vale oltre 6 miliardi.

La contesa per l’eredità

Non risulta ancora un accordo per chiudere definitivamente l’ultima parte della successione di Leonardo Del Vecchio, anche se i tentativi di ricompattamento continuano. Il prossimo è stato fissato per il 31 luglio, la data in agenda per l’assemblea. Gli eredi provano in queste settimane a fare fronte comune perché, come aveva stabilito Leonardo Del Vecchio attraverso lo statuto Delfin, le decisioni per cambiare le cose si possono prendere solo con una voce comune, cioè con l’88% dei voti. Di fatto con un’unanimità che fin qui gli eredi non hanno trovato. 

Le ipotesi allo studio

Alcuni vorrebbero cambiare lo statuto inserendo scadenze per il board che oggi segue le regole di un trust. Altri vorrebbero invece iniziare a dismettere le quote nelle banche che hanno alimentato la ricchezza di Delfin. Una decisione assieme potrebbero prenderla all’assemblea sul fronte dei dividendi la cui distribuzione ha, per statuto, un tetto del 10% sugli utili. Anche qui ci vorrà unità: per alzare quella soglia devono essere d’accordo otto su otto.

LEGGI ANCHE

Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.


Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.

27 giugno 2025

27 giugno 2025

Fonte Originale