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Giacobbo racconta Sant’Ignazio (con un inedito di papa Francesco)

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«Io sono uno che vive nella sua grotta rivolto verso l’interno, non mi vedrete mai sul rotocalchi rosa: noi che facciamo divulgazione non siamo personaggi da scandali». Roberto Giacobbo è il format di sé stesso. In 25 anni la sua vita professionale si riassume in tre programmi (Stargate tra Telemontecarlo e La7, Voyager in Rai e ora Freedom – Oltre il confine su Mediaset). Nel frattempo è diventato anche commendatore della Repubblica e consulente scientifico per la Marina Militare.

Da domenica 29 torna, in prima serata su Rete4, con nove puntate di Freedom. Nella prima Giacobbo ripercorre il cammino di Sant’Ignazio di Loyola, il fondatore dell’ordine dei Gesuiti, anche con il contributo di papa Francesco, che il conduttore ha incontrato qualche mese fa, prima della sua morte. «Era un incontro informale, ma a un certo punto papa Francesco mi ha fatto un regalo: mi ha dedicato un minuto che abbiamo girato con il cellulare, una testimonianza molto significativa su Sant’Ignazio, che per me è stata una carezza al cuore. Si è rivolto direttamente a me, chiamandomi per nome, proprio per far vedere che quel contributo era per noi, che non era una risposta estrapolata da altri discorsi». Giacobbo ha fatto tappa a Montecassino, dove Sant’Ignazio perfezionò gli «esercizi spirituali»: «Abbiamo trovato dei documenti che fanno pensare che si sia fermato lì prima di fondare la Compagnia di Gesù. Probabilmente abbiamo anche identificato quale fosse la sua stanza: aveva caratteristiche particolari come l’accesso diretto all’acqua e alcune rifiniture di pregio, dettagli che lasciano supporre fosse destinata ad accogliere una persona importante».

Non solo Sant’Ignazio. Al centro della prima puntata ci sono anche Roma (il ritrovamento di preziose tele che sembravano perdute), le Grotte di Pastena, la Sardegna e un incontro con Aldo Cazzullo tra storia, approfondimento e divulgazione. «In questo nuovo ciclo di puntate abbiamo puntato a un’ulteriore accelerazione per quanto riguarda la qualità delle immagini, del montaggio, della fotografia — spiega Giacobbo —. Questo è un aspetto molto importante perché ci confrontiamo spesso con programmi di intrattenimento forti e la divulgazione per catturare l’occhio deve essere anche bella da vedere. All’inizio della stagione ci siamo scontrati con Tú sí que vales e Ballando con le stelle, due programmi che — sommati — superano il 50% di share, mentre noi eravamo lì a spiegare la storia e l’archeologia. La nostra è una tv alternativa, non semplice».

27 giugno 2025

27 giugno 2025

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