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Kimi Antonelli: «Dopo la maturità e il podio mi sento libero. Ringrazio mamma per avermi fatto studiare»

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Un esame dietro l’altro, tutti superati. È l’immagine della leggerezza, dopo il primo podio, dopo il diploma di maturità. La legge dei momenti. Kimi Antonelli: spensierato, concentrato sul presente, ovvero sui saliscendi del Red Bull Ring in Austria dove da minorenne, nell’aprile del 2024, aveva fatto il suo primo test su una Formula 1. 

La pista del primo test

Era venuta persino giù la neve, lui non si era lasciato impressionare. «Sono stati molto più stressanti i dieci giri in Canada dietro a Piastri e a Norris dell’esame di maturità, che comunque non è stato affatto semplice. Devo ringraziare mia mamma che mi ha sempre bacchettato per bene per farmi studiare dopo weekend così intensi in pista e pochissimo tempo a disposizione» ha rivelato 

Hamilton concentrato sul 2026

Chi lo ha preceduto in Mercedes, Lewis Hamilton, altro umore. Enigmatico («Un giorno saprete quanto è successo in questi fine settimana, che problemi abbiamo avuto»), in cerca di soddisfazioni oltre la pista. È impegnato nella promozione del film «F1» di cui è stato superconsulente e co-produttore. Con la Ferrari immaginava vittorie e record, e invece si ritrova, come altri campioni che hanno frequentato Maranello a «spingere per i grandi cambiamenti in modo da avere un successo duraturo a lungo termine». Il nuovo fondo, portato in Austria, che dovrebbe garantire più aderenza alla macchina e far lavorare meglio le gomme anche in qualifica? «Contento ma gli do il giusto peso. Sono più concentrato per costruire le basi per il 2026». Appuntamento all’anno prossimo.

Antonelli: «Mi prenderò più rischi»

Per Kimi invece tutto è una scoperta, racconta di essersi liberato di «una preoccupazione», anzi di due: «Ci tenevo a completare il percorso di studi, sarebbe stato un peccato mollare all’ultimo anno con tutto l’aiuto che mi ha dato anche la scuola a recuperare. Ora l’ho fatto e non devo più pensarci». A renderlo più sicuro il primo risultato importante, un terzo posto a Montreal: «Il podio mi ha aiutato a togliermi lo stress. Il Canada è stato un punto di svolta, ora sono carico e motivato per la seconda parte di stagione». Un pieno di fiducia che cambia anche l’approccio alla preparazione delle gare: «Cercherò di esplorare un po’ di più il limite durante le libere per arrivare con meno sorprese in qualifica. Finora sono stato anche troppo conservativo».

«Niente paragoni con Hamilton»

 È il momento della crescita, della consapevolezza, un passaggio importante: «Non devo più preoccuparmi di fare qualche errore nelle prove, è importante capire. L’obiettivo è vincere, molto difficile vista la concorrenza anche di George (Russell vincitore in Canada ndr), ma non impossibile se riesco a mettere insieme tutti i pezzi». È riuscito prima lui a centrare una top 3 che Hamilton con la Ferrari: «Non ci penso, Lewis ha fatto la storia della F1. Non voglio minimamente essere accostato a lui. Il mio podio è un punto di partenza, so quanto dovrò lavorare duramente». Parole come un manifesto di chi ha imparato a governare bene anche le emozioni.

Beganovic al posto di Leclerc nelle prime libere del Gp d’Austria

Charles Leclerc (che nelle prime libere lascerà il volante al giovane Dino Beganovic) all’età di Kimi seguiva corsi di training mentale, la sua pazienza in questi anni è stata messa a dura prova dalle prestazioni altalenanti della Ferrari. «Ma io credo che questa squadra possa tornare a vincere». Il problema è capire quando.

27 giugno 2025

27 giugno 2025

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