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Wimbledon, perché si gioca in bianco? Anche Roger Federer ci è cascato. E la borsa Gucci di Sinner…

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La (doppia) settimana bianca. A Wimbledon (in programma dal 30 giugno al 13 luglio) non si sgarra, da sempre. Nessun abbinamento discutibile di colori, niente libertà di scelta per i giocatori. Il dresscode è chiaro. Jannik Sinner dovrà abbandonare l’outfit che lo ha accompagnato al Roland Garros e Halle, una scelta che ha fatto discutere gli appassionati: blu-verde con colletto bianco. Sull’erba di Londra, nel torneo più sacro del tennis, non c’è margine per la creatività.

Il perché del bianco a Wimbledon

La domanda sorge spontanea: perché a Wimbledon si gioca in bianco? Da dove nasce questa tradizione? Tutto è partito nel 1877, ovvero la prima edizione del torneo inglese. Tante le possibili ragioni: sicuramente, il bianco era il colore più «aristocratico» nello sport aristocratico per eccellenza ed era la soluzione migliore per mascherare le macchie di sudore negli atleti. Da lì è partita una tradizione intoccabile, ma che in realtà nel tempo è stata leggermente smussata. Se il total white non è in discussione, qualche piccolo accorgimento è stato preso. Un cambiamento, per esempio, risale solamente a due anni fa: nel 2023, è stata introdotta una novità per aiutare le tenniste. Da allora, infatti, le giocatrici possono utilizzare una biancheria colorata: questo per evitare situazioni imbarazzanti in caso di ciclo mestruale. 

Emblematiche queste dichiarazioni di Coco Gauff: «Avevo il ciclo l’anno scorso a Wimbledon ed è stato molto stressante. Solitamente indossi la biancheria intima mestruale per aiutarti, ma il pensiero rimane nella parte posteriore della tua mente. A volte vai in bagno semplicemente per controllare che non si veda nulla».

La borsa di Gucci di Sinner

Ma dove c’è una regola, esistono degli sgarri. Tra scelte consapevoli ed errori di distrazione. Anche Roger Federer, il re di Wimbledon con i suoi otto titoli, ci è cascato: nel 2013 ha indossato delle scarpe con suola arancione ed è stato costretto a cambiarle. Lesa maestà. Anche Jannik Sinner ha fatto parlare di sé, pur non avendo fatto nulla di sbagliato: due anni fa, il tennista azzurro è entrato sul Centrale con la borsa di Gucci, prima volta che un brand di alta moda fa il suo ingresso nel sacro templio di Wimbledon. Tutto nella norma: è stata necessaria l’approvazione di Itf, Atp e dello stesso Wimbledon. E poi ci sono i «bad boy», che amano sgarrare e ci hanno provato anche ai Championships: emblematica la fascia rossa tra i capelli di John McEnroe, mentre Nick Kyrgios si è presentato con scarpe rosse, salvo poi cambiarle per giocare.

26 giugno 2025

26 giugno 2025

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