
Durante l’incontro finale con la stampa del vertice Nato all’Aia, mercoledì, ha preso la parola la reporter ucraina Myroslava Petsa, che ha affrontato Trump con una domanda diretta. «Presidente, gli Stati Uniti sono pronti a vendere all’Ucraina i missili antiaerei necessari per battere i russi?». Poi ha aggiunto: «Sappiamo che la Russia sta attaccando davvero forte».
Il presidente risponde, a sorpresa, in modo solo gentile. Le chiede se vive in ucraina. Petsa, che scrive in ucraino per la Bbc, risponde: «Mio marito è lì. E io con i bambini, in realtà sono a Varsavia. Perché lui voleva che ci andassi». Trump insiste. «Suo marito è un soldato?». Sì, risponde lei con occhi lucidi.
Trump si commuove. «Wow, è dura, vero? È dura». Poi passa alla risposta: Kiev, dice, vuole acquistare le armi dagli Stati Uniti, e «vedremo se possiamo renderne disponibili alcune». Ma sono poche e trovarle è difficile. «Faremo il possibile, l’ho detto anche a Zelensky».
«Sa, sono molto difficili da ottenere. Ne abbiamo bisogno anche noi», ha continuato. «Li fornivamo a Israele e sono molto efficaci, efficaci al 100%. È difficile credere quanto siano efficaci. E loro lo desiderano più di ogni altra cosa, come probabilmente saprà». Poi ha chiuso con una nota affettuosa. «La sua è stata un’ottima domanda, e le auguro molta fortuna».
E ancora: «Voglio dire, capisco che la questione la sconvolga molto. Saluti suo marito, ok? Grazie». Un tono inusuale per il presidente Usa, uno scambio che ha fatto il giro del mondo.
26 giugno 2025
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