
Gennarino, il cane che da qualche giorno affianca Stefano De Martino durante Affari Tuoi, sta diventando una star. In realtà lo è già da tempo perché lui, vero nome Seven, ha già partecipato a molti spot televisivi e ha avuto un ruolo anche nella serie sul commissario Rocco Schiavone. E’ un cane attore ed è nel cast dei talenti a quattro zampe seguiti dall’agenzia di Massimo Perla, il decano degli addestratori di animali chiamati ad avere un ruolo davanti alle telecamere. Ma la presenza del Jack Russel nel programma Rai rischia ora di diventare un caso politico. E a sollevarlo è una persona che di tv ne ha fatta tanta, Rita Dalla Chiesa, che oggi è vicepresidente dei deputati di Forza Italia e che nel partito fondato da Silvio Berlusconi ha la responsabilità del Dipartimento benessere animale. La parlamentare dice no alla presenza di un cane da intrattenimento in un programma che va in onda tutti i giorni.
«Desta disappunto assistere all’utilizzo di animali chiaramente addestrati nei programmi del servizio pubblico, come sta accadendo su Rai 1 nella trasmissione Affari tuoi – scrive la deputata in una nota -. Si tratta di una modalità superata, fra l’altro contraria alla crescente sensibilità culturale sul tema del benessere animale. Questo pur senza parlare, ovviamente, di maltrattamento». Tuttavia la presenza del cane in tv finisce col lanciare, secondo l’ex conduttrice di Forum, un messaggio molto sbagliato: «In questi mesi – sottolinea – stiamo sostenendo con forza tutte le battaglie per il superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli. Un provvedimento atteso che segnerebbe un passaggio fondamentale: riconoscere l’animale come essere senziente, e non come strumento di intrattenimento piegato a logiche esclusivamente economiche e di spettacolo».
Non è la prima volta che un cane partecipa ad un programma televisivo e di questo Dalla Chiesa è consapevole. «Non diciamo che i cagnolini o altri animali non debbano più apparire in televisione – precisa -. Sono un punto di forza nel gradimento soprattutto dei bambini. Il punto è la dignità. Costringerli a pregare, fare l’inchino o abbaiare a comando è una pratica chiaramente snaturante per loro. La televisione è un mezzo potente: se può offrire al pubblico la compagnia di un animale in modo naturale e rispettoso, ben venga». Cita poi, a tale proposito, l’esempio dei cagnolini nello studio di Striscia la notizia, per cui non ci sono state mai polemiche. Ma quelli, evidenzia, «si muovono liberamente e alla fine della trasmissione vengono adottati». Di qui la presa di posizione contro la tv pubblica.
«Troviamo inaccettabile che proprio la Rai, che in passato ha spesso anticipato i cambiamenti culturali del Paese, si ponga oggi in evidente ritardo – dice ancora la deputata -. Chiediamo un ripensamento all’azienda e porterò la questione all’attenzione della Commissione parlamentare di vigilanza, affinché il servizio pubblico rifletta sul proprio ruolo e si faccia promotore, come oggi succede fra la maggior parte del pubblico, di una nuova consapevolezza etica nei confronti degli animali».
25 giugno 2025 ( modifica il 25 giugno 2025 | 14:07)
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