
Le loro carriere si erano incontrate sul set di «Segreti segreti» (1985) di Giuseppe Bertolucci. Lina Sastri era Laura, giovane borghese votata alla lotta armata; nel sofferto ruolo di sua madre, che morirà suicida, Lea Massari, scomparsa a 91 anni lunedì 23 giugno scorso.
«Da quell’esperienza era nata una sorta di amicizia – ricorda Sastri, 71 anni, tra le più apprezzate attrici di cinema e teatro – che per un po’ di tempo avevama coltivato. Era una donna speciale, di grande qualità e intelligenza. La notizia della sua scomparsa, appresa questa mattina, mi ha colpito molto».
A partire dagli anni Ottanta, Massari aveva diradato la sua attività artistica, ritirandosi definitivamente dalle scene nel 1990, all’età di 57 anni. «Segreti Segreti» era stata una delle sue ultime apparizioni. «Era amareggiata dalla vita – racconta Sastri –, da decenni aveva scelto di essere fuori dal coro, allora non così assordante come oggi, a partire dagli onnipresenti social. Ma aveva scelto la libertà, e per chi sceglie di esprimere ciò che pensa spesso c’è l’isolamento».
A un certo punto della sua carriera, prosegue Sastri, «Lea aveva scelto l’amore, la famiglia (nel 1963 aveva sposato Carlo Bianchini, ex comandante pilota di Alitalia, da cui ha divorziato nel 2004, ndr), ma anche lì si era sentita tradita, delusa. Questo l’aveva votata a una solitudine quasi necessaria, che viveva però con vitalità. Peccato che un’attrice così, che una donna così non abbia avuto dalla vita quello che meritava».
Un destino comune, riflette l’attrice «alle persone – e ad esse mi associo –che non fanno parte di “tribù”, che mantengono la loro identità costi quel che costi».
Convinta animalista, sebbene in gioventà si fosse dedicata con passione, spinta dal padre, alla caccia, Lea Massari amava con particolare devozione i cani. Per aiutare vari canili era arrivata, in seguito a un periodo di crisi finanziaria, a mettere all’asta i suoi gioielli.
«I cani, che trattava con grande affetto – sottolinea Sastri –, erano i suoi compagni di vita. Da loro non temeva né tradimenti né delusioni. Amava la natura, il mare. Non era schiava di nulla che fosse l’abito firmato, l’immagine, l’apparenza. Essere tenacemente fedeli a sé stessi può però, piano piano, far scivolare nella solitudine. Lea ha vissuto la sua vita, certo. Ma le scelte alle quali è stata coerente fino in fondo, non l’hanno resa felice».
25 giugno 2025
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