Dusko Ivanovic predica difesa, d’altronde è un tecnico cresciuto con una scuola antica e balcanica, profeta di una pallacanestro fuori dal comune ma orientata sempre a poter difendere in tutte le situazioni tattiche. È dunque normale che dopo ogni vittoria batta su quel tasto: buona difesa, ottima attitudine difensiva, la difesa è la base per finire al meglio la stagione e così via. Anche dopo il successo contro Varese, arrivato segnando 104 punti, non ha cambiato disco. Perché?
I miglioramenti dell’attacco
In fin dei conti è vero che dopo il tracollo di Belgrado contro la Stella Rossa, spartiacque perlomeno emotivo della stagione, la Segafredo ha registrato un miglioramento nei dati statistici offensivi e ha lasciato a tutti l’impressione di una squadra che ha ritrovato fluidità, qualità e tiro, tre ingredienti a lungo assenti nei mesi scorsi. I freddi numeri: dopo Belgrado, in otto partite sette vittorie con 89 punti segnati e il 40% da tre punti, cifra significativa per una squadra in Eurolega ha tirato con il 31% stagionale, scendendo anche al 9% in alcune notti particolarmente sciagurate. Decisivo, almeno in serie A, è Hackett: ha chiuso con un plus/minus positivo soltanto dieci volte finora, e la Virtus ha sempre vinto. Inoltre è rientrato Clyburn, che sarà quello che sarà ma ha talento e catalizza l’attenzione delle difese aprendo spazi: dal suo ritorno la Virtus ha vinto cinque partite su sei in campionato e non ha mai perso dopo la fine della regular season di Eurolega.
Un calendario favorevole
E allora perché Ivanovic continua a parlare solo della difesa? Intanto perché l’exploit offensivo galoppa per conto suo, approfittando anche degli incroci del calendario: l’Alba è la peggior difesa dell’Eurolega, Milano è poco meglio e il Barcellona (al quale la Virtus ha segnato 87 punti) è la peggior difesa tra le sei qualificate ai playoff (per intenderci, punti per possesso fa peggio della Virtus), in serie A il trend è stato simile (Varese è la peggior difesa, eccetera). Considerazioni utili per dare un’idea: Ivanovic «pesa» le prestazioni e a fronte di un miglioramento qualitativo dell’attacco, sottolinea continuamente la difesa perché è quella che può indirizzare le partite.

I numeri stellari della difesa
Sono i segmenti di aggressività e applicazione difensiva che «liberano» i cavalli offensivi della Virtus, ne generano la fiducia e i break che spaccano le gare. In una pallacanestro sempre più perimetrale e decisa dal tiro da tre, Ivanovic pensa che nei playoff la Segafredo non vincerà grazie all’attacco ma grazie alla solidità difensiva: la Virtus è solo quinta per offensive rating (punti ogni 100 possessi) dietro alle rivali dirette (Milano, Trapani, Brescia e Trento) ma è la miglior difesa sia per rating sia per punti concessi ogni possesso (0,91). Milano, per dire, è quart’ultima. È chiaro che la chiave è qui.
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29 aprile 2025
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