
Poi, finalmente, lunedì mattina il miglior giocatore del mondo farà il suo ingresso al Foro Italico. Allenamento mattutino, pranzo, conferenza stampa, altro allenamento e infine cameo alla cerimonia sul centrale per festeggiare gli eroi della Davis 2024, rivinta a Malaga: per la prima volta la Nazionale si riunirà dai giorni spagnoli dominati dalla premiata ditta Sinner-Berrettini.
«Tutto diventa piccolo, con Jannik e gli altri ragazzi del tennis italiano — gongola il presidente della Federtennis Angelo Binaghi —, allora con Sport e Salute abbiamo raddoppiato l’area degli Internazionali d’Italia per farci stare tutti». Qualcuno resterà per forza deluso: i biglietti per la finale maschile del 18 maggio sono esauriti da due mesi.
Mai un giocatore era stato così atteso a Roma. Nemmeno il maestro Federer. «Mi sono preparato bene — manda a dire Sinner —, però non mi aspetto un rientro facile. Anzi, i primi game del primo match saranno complicatissimi. Spero di ritrovare in fretta il ritmo partita: il resto verrà da sé». Ad aiutarlo a riabituarsi alla pesantezza dei colpi dei professionisti, dopo i due mesi trascorsi nella villa dello sponsor a Cap d’Ail, è stato Jack Draper, l’amico britannico con cui si è allenato al tennis club di Beaulieu, in Francia, e che l’ha pubblicamente protetto dal fuoco dei nemici, Wawrinka su tutti: «Dal mio punto di vista, Jannik è una brava persona che non merita l’odio che ha ricevuto». Punto e a capo.
Certo le incognite di un ritorno sul rosso, la superficie meno gradita, non mancano. «Sul cemento Sinner pianta i piedi nel campo e spara da fondo ma non sono preoccupato dai suoi movimenti sulla terra, o da come colpirà la palla. Molti tendono a scordarsi che l’anno scorso Jannik è stato a un set dal battere Alcaraz al Roland Garros…» è l’opinione dell’ex numero uno americano Andy Roddick.
«Ogni giocatore ha una sua visione tutta sua su come aiutare persone, animali o ambiente. Mi piacerebbe fare qualcosa di importante» aveva detto. Da ieri la Fondazione no-profit esiste e ha un board di tutto rispetto: Alex Vittur, amico e manager del campione, Stefano Domenicali, presidente della Formula 1, e Luca Maestri, già vicepresidente e direttore finanziario di Apple. Direttore operativo Christina Tauber, moglie di Vittur. «È un onore per me supportare i ragazzi e i giovani atleti — spiega Jannik —, lo sport mi ha insegnato lezioni impagabili: disciplina, resilienza e il coraggio di rimanere fedele a me stesso. Tutte lezioni che credo valga la pena di condividere».
29 aprile 2025
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