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L’appello dei dem a Emiliano e Decaro: «Occupatevi del centrosinistra che deraglia»

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Una riunione funestata dalla notizia della morte di Donato Metallo. I suoi compagni del gruppo del Pd in Regione sapevano da giorni delle sue sempre più gravi condizioni di salute. Si sono riuniti subito dopo pranzo – in vista del vertice di maggioranza di domani – e hanno concluso l’incontro nel peggiore dei modi, con le dure notizie in arrivo da Lecce.
L’incontro è stata la sanzione ufficiale di una situazione ingestibile nella maggioranza. Da qui il duplice appello rivolto al governatore Michele Emiliano e a colui che pare destinato a candidarsi alla successione, l’eurodeputato Antonio Decaro. «Tocca a loro prendere in mano la situazione» sintetizza il brindisino Maurizio Bruno a fine incontro. La richiesta è ragionevole: la situazione diventa ogni giorno più complicata perché, dopo l’uscita dei 5 Stelle dalla maggioranza, il centrosinistra fatica per ogni provvedimento.

Ogni consigliere di centrosinistra scarica sulla tenuta della maggioranza le preoccupazioni sul proprio futuro elettorale e la collocazione in lista per la rielezione. Tutto si traduce in una situazione caotica.
Si vedrà se i funerali per il consigliere Metallo consentiranno di tenere ugualmente il vertice indetto per domani pomeriggio. Ad ogni, quale che sia la data, è già certa una defezione: è quella del gruppo Per la Puglia. Il capogruppo Antonio Tutolo lo ha già comunicato al coordinatore della maggioranza Giovanni Procacci e al gruppo del Pd (partito di maggioranza relativa). «Avevamo chiesto una discussione sulla sanità pugliese e quella di Capitanata in particolare – dice il capogruppo Antonio Tutolo, foggiano – ma finora non abbiamo avuto ascolto. Massimo rispetto per le esigenze del Pd e di tutti, ma non si può solo parlare delle esigenze degli altri».

Tra civici e Pd i rapporti sono deteriorati, a causa delle norme elettorali. Schematicamente: i civici vorrebbero disposizioni più favorevoli ai piccoli, il Pd pare concentrato su altro. Il voto sulla doppia preferenza di genere (votato dai dem e dal centrodestra, senza i civici e M5S) è il simbolo della mancanza di dialogo.
Ora si riprende. Giovedì (o quando sarà riconvocata) la maggioranza dovrebbe esaminare anche una disposizione congegnata da Ruggiero Mennea che punta a fissare la finestra elettorale dal 15 maggio al 15 giugno. L’aspirazione sarebbe, per questa via, di ottenere un prolungamento della legislatura oltre la scadenza naturale del prossimo autunno. 

Muove nella stessa direzione una disposizione, ipotizzata da Filippo Caracciolo, che consente di andare al voto entro sei mesi (ora entro 60 giorni) dalla fine della legislatura. Insomma, si vorrebbe prendere tempo perché si chiariscano la norma anti sindaci (la corte costituzionale si pronuncia a luglio) e sulla composizione della prossima assemblea, se a 40 o 50.
Intanto si discute della candidatura del citato Caracciolo. Dopo il niet espresso dal Pd, a seguito del clamore suscitato dalla laurea taroccata presentata da sua moglie al concorso in Aeroporti, si ipotizza una sua candidatura in una delle civiche. Non se ne sa nulla di sicuro.
Decaro (in lutto per la perdita del suo amico Metallo) non esce allo scoperto. E si capisce: non si considera ancora il candidato. È vero che sta preparando una civica: il nome potrebbe ispirarsi all’associazione di formazione politica da lui fondata, ossia Prossima. Ma, pare, debba essere aperta agli amministratori locali pugliesi. Non sarebbe il profilo di Caracciolo.
 Poi ci sono le altre due civiche esistenti: la citata Per la Puglia (guidata dall’assessore Sebastiano Leo) e Con (fondata da Emiliano e guidata da Alessandro Delli Noci). Si ragiona se debbano accorparsi per essere una sola lista elettorale. Ma nessuno si sbilancia sulla possibilità che Caracciolo vi trovi posto. Stesso ragionamento potrebbe farsi per Fabiano Amati, iscrittosi nuovamente al Pd ma tenuto fuori dai vertici, e per Michele Mazzarano (uscito dal gruppo per una condanna a sei mesi di qualche anno fa). Tutto ancora lontano, visto che non si conosce la data del voto. Ma tutto incombente sul dibattito di questi giorni.


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23 aprile 2025

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