
È tornata a casa tra le sue montagne della Val di Non a Cavareno la mezzofondista Nadia Battocletti, fresca vincitrice dell’europeo su strada della 10 chilometri a Lovanio in Belgio. Si tratta del quarto oro europeo dopo quello su pista a Roma nei 5 mila e 10 mila metri, nel cross ad Antalya in Turchia e l’argento olimpico di Parigi nei 10 mila metri. Un 2024 ed inizio 2025 che ha regalato tanti allori alla campionessa trentina. «Sono molto felice di essere riuscita a raggiungere questi obiettivi – conferma Nadia – e sono davvero molto felice anche di poterli condividere con la mia famiglia».
È stato faticoso raggiungere questi risultati?
«Penso che la fatica sia annuale e quotidiana, ma non la definisco un vero e proprio sacrificio mio personale. Come ho detto in passato, è quasi più un sacrificio dei miei familiari e delle persone che mi sono vicine. Io sto cercando di dare il meglio di me, magari sacrificando qualcosa, ma lo sto facendo con amore. Forse, quindi, è più il sacrificio che fanno le persone che mi stanno vicino che non il mio».
Duro unire studio e sport?
«Non è difficile. È molto semplice per me, perché è alla base di tutto. Penso che sia necessario un’importante organizzazione. Adesso mi manca un esame (studia ingegneria edile-architettura all’università di Trento, ndr) e poi ci sarà la tesi da fare. Quindi possiamo dire che siamo verso la fine».
Il grande obiettivo sarà il Mondiale di Tokyo a settembre? La preparazione sarà finalizzata per quello?
«Sì, esatto. Tra poco inizia la stagione in pista e quindi ci saranno una serie di gare che serviranno a preparare il Mondiale in Giappone. La mia testa sarà proiettata verso quell’evento dove spero di fare bene. Nell’ultima edizione sui 5 mila metri conclusi solo 16esima. Poi ci sono stati i giochi olimpici di Parigi dove sono giunta ai piedi del podio nei 5 mila metri e ho conquistato l’argento nella distanza doppia. L’obiettivo è riuscire a ripetermi se non addirittura migliorarmi. Vedremo».
Nadia, oltre a correre, che altre passioni ha nella vita?
«Negli ultimi anni le mie passioni sono state per l’appunto correre e studiare. E adesso che ho dato uno degli esami forse quasi più importanti e anche il peso dell’università sta piano piano diminuendo, penso che inizierò a dedicare più tempo alla mia famiglia, che purtroppo negli ultimi anni ho un po’ trascurato».
Vivere tra le montagne del Trentino-Alto Adige la aiuta a correre meglio?
«Sì, molte delle mie caratteristiche derivano da dove abito e da dove mi alleno. Infatti, non vedo l’ora di tornare a casa ogni volta che gareggio all’estero e quindi penso che sia questa per me anche una cosa molto importante».
Ha un sogno nel cassetto?
«Ne ho realizzati tanti, inconsciamente anche molto spesso. Ora come ora voglio semplicemente vivere questo bel momento, condividerlo con le persone che mi sono vicine, come la mia famiglia e, diciamo, vorrei vivermi questo momento anche con me stessa».
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23 aprile 2025 ( modifica il 23 aprile 2025 | 09:01)
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