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Mosca, gli attacchi a ruota libera: «È stato un Papa woke, globalista». E in chiesa arriva solo la comunità italiana

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DAL NOSTRO INVIATO
MOSCA – La chiesa è stata decorata con mazzi di fiori bianchi, senza seguire un ordine preciso. Anche le foto del Papa defunto erano sparse un po’ ovunque. Per quanto attesa, come nel resto del mondo la notizia ha colto di sorpresa i frati della basilica della Immacolata Concezione della Santissima Vergine, la sede centrale dei cattolici della capitale, circa cinquantamila secondo le stime del Vaticano, da trecento a cinquecento mila in tutta la Russia. 
Alla messa del lunedì sera non c’era molta gente, e la maggior parte delle persone presenti apparteneva alla comunità italiana. 

Così come, nonostante le parole tutto sommato calorose pronunciate da Vladimir Putin all’indirizzo di papa Francesco, il primo Pontefice ad aver incontrato il patriarca ortodosso di Mosca, la notizia non ha monopolizzato i media. 

Il giudizio generale è senz’altro meno generoso di quanto lo siano invece state le parole del presidente russo, ulteriore riprova del fatto che non si tratta di un evento la cui comunicazione debba essere gestita o controllata. Liberi tutti, a cominciare da Alexandr Dugin, filosofo putiniano e trumpiano che continua a godere di attenzione per essere stato, molto tempo fa, ispiratore del Cremlino con le sue opere. «Non è stato un buon Papa. Globalista, di sinistra, woke, senza dimensione verticale. Ma al tempo stesso, quando mia figlia Daria venne uccisa in un attentato, non esitò a definirlo un crimine indicando i nazisti ucraini come colpevoli». Ieri mattina, parlando alla radio Sputnik, Dugin ha chiarito meglio, o peggio, il suo pensiero. 

«Le forze globaliste decisero di sostituire Benedetto XVI con una persona che più si confaceva alle nuove regole sataniste della società. Il defunto Francesco ha infatti scelto di appoggiare i migranti, gli omosessuali, i pervertiti. Un Papa liberale di sinistra, nello spirito di Biden e Obama. È molto simbolico che sia morto dopo la visita di JD Vance, che invece sta girando la politica americana verso gli istituti cristiani che sono propri dell’Occidente».  

Forse è il caso di passare ad altro. L’unità di misura del giudizio sul Papa non può che essere l’Ucraina. Lenta.ru, sito di informazione, sottolinea la «diversità» della visione di Francesco, e nel farlo cita alcuni passi dell’intervista rilasciata dal Papa al Corriere della Sera nel 2022. «A differenza degli altri leader occidentali, fin dall’inizio delle ostilità Francesco ha riconosciuto il ruolo negativo della Nato nello sviluppo della crisi ucraina: “Probabilmente l’abbaiare della Nato alle porte della Russia ha portato alla reazione del Cremlino” disse. Nonostante la pressione contraria del Vaticano, Francesco ha sempre mantenuto i rapporti con le nostre autorità. 

A marzo 2022, poco dopo l’inizio dell’Operazione militare speciale, ha visitato l’ambasciata russa presso la Santa Sede, un evento senza precedenti. E nel 2023, su sua iniziativa, si è svolto un viaggio del cardinale Zuppi a Kiev, Mosca, Washington e Pechino, che ha prodotto una intesa per la restituzione di bambini ucraini ai loro genitori e tutori». La messa a Mosca I principali quotidiani esprimono lo stesso concetto con parole diverse. «Benché dall’inizio del conflitto armato russo-ucraino nel 2022 Francesco abbia espresso sostegno a Kiev, a differenza di altri leader occidentali ha ammesso il ruolo negativo della Nato nell’escalation della violenza e ha più volte proposto alle parti di avviare trattative di pace», scrive il Moskovskij Komsomolets. Domani alle 19 il nunzio apostolico in Russia Giovanni d’Aniello celebrerà una messa per Francesco. Ieri, i telegiornali della sera hanno aperto con la notizia del prossimo ritorno dell’inviato Usa Steve Witkoff a Mosca. Poi, un aggiornamento sulla complessa questione del costo sempre più elevato delle uova. 

23 aprile 2025

23 aprile 2025

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