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Papa Francesco, il ricordo di Giorgia Meloni. Per Palazzo Chigi niente vertici nel giorno dei funerali

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Nessun vertice tra Europa e Stati Uniti, nessun incontro bilaterale a Palazzo Chigi. Nell’agenda di Giorgia Meloni al momento c’è posto solo per ricordare «con dolore profondo» papa Francesco. 

Nel pomeriggio di oggi la premier parteciperà alla cerimonia di commemorazione alla Camera e i suoi colleghi di Fratelli d’Italia si aspettano che prenda la parola. In giornata la premier dovrebbe recarsi a San Pietro per l’ultimo saluto al Pontefice, con il quale aveva un rapporto di speciale confidenza e reciproca simpatia.

Nei palazzi della politica, l’ondata di commozione e di dichiarazioni di commiato ha lasciato spazio all’agitazione per l’arrivo a Roma di delegazioni da tutto il mondo. Venerdì atterra alle porte della Capitale l’Air Force One di Donald Trump e l’enigma che interroga il governo è se sia possibile immaginare un momento di incontro ufficiale tra il presidente americano e i vertici della Ue. La risposta (secca) di Palazzo Chigi è no. «Nessun vertice, nessun incontro bilaterale». Non a margine dei funerali del Pontefice. Per le evidenti difficoltà organizzative e i problemi di sicurezza innescati dall’arrivo di centinaia di delegazioni e, soprattutto, per ragioni di opportunità. «Occorre rispettare il lutto di tutti i cristiani», ha dichiarato Antonio Tajani all’emittente francese TF1.

Come scritto anche dal Financial Times l’evento mondiale in Vaticano, per quanto luttuoso, offrirà l’occasione per colloqui informali. E la portavoce di von der Leyen, Arianna Podestà, non ha categoricamente escluso che a margine dei funerali ci possano essere «altri incontri». Ma non tutti, a Palazzo Chigi e dintorni, hanno accolto positivamente la disponibilità della Ue. A margine del Consiglio dei ministri di ieri mattina rimbalzavano commenti sul «cattivo gusto» di chi a Bruxelles ha messo nel conto la possibilità di un summit Ue-Usa nel fine settimana a Roma. Che, tra l’altro, dovrebbe essere convocato dal Consiglio Ue presieduto da António Costa.

«Davvero pensano che si possa fare un vertice sui dazi con Trump il giorno dei funerali del Papa?», conferma il fastidio dei meloniani un ministro. E aggiunge che, se mai venerdì o sabato dovesse presentarsi l’occasione per un primo scambio di idee tra la presidente della Commissione Ue e l’inquilino della Casa Bianca, «la cosa dovrebbe restare riservata». Nelle stanze della presidenza del Consiglio si è ovviamente valutata l’opportunità di incontri ai massimi livelli, ma al momento ogni possibile ipotesi di incastro diplomatico è stata scartata e «un vertice formale è escluso al 100%». Intanto a Meloni non sembra opportuno negoziare sulle tariffe doganali nelle ore in cui il mondo dice addio a un Papa a cui lei stessa voleva «un gran bene». E poi il Vaticano è uno Stato estero, il protocollo in piazza sarà rigidissimo e i tempi sono molto stretti: Trump e la moglie Melania arriveranno a Roma venerdì sera e torneranno negli Stati Uniti dopo le esequie, nella serata di sabato.

Eppure diversi dirigenti meloniani sentiti dal Corriere sperano che «Giorgia» riesca almeno a favorire una stretta di mano e un rapido scambio di vedute fra «Donald» e «Ursula». Sulla carta ci sarebbe anche l’occasione per organizzare qualcosa di più articolato, ma nel governo riconoscono che sarà molto difficile sfruttarla, anche perché Meloni vuole essere il più possibile corretta dal punto di vista religioso e istituzionale. «Non penso che ci saranno riunioni tra le delegazioni», chiude Tajani e prevede che la Città Eterna dovrà affrontare «problemi logistici enormi».

Insomma, Giorgia Meloni sembra intenzionata a procedere sulla via maestra tracciata il 17 aprile alla Casa Bianca. Per lei il vertice fra Trump e von der Leyen dovrebbe tenersi a Roma, con tutti i crismi dell’ufficialità, nel mese di maggio. Ammesso che il tycoon, che a fine giugno sarà di nuovo in Europa per il vertice Nato, abbia in mente di tornare in Italia già tra poche settimane.


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22 aprile 2025

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