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Bagnanti in acqua per filmare gli squali, nonostante i divieti. Uno è disperso, forse è stato attaccato

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Nonostante sia vietato dalle autorità molte persone si avventurano in acqua nella speranza di un incontro ravvicinato con gli squali, vicino alla spiaggia israeliana di di Hadera. E non si limitano ad immergersi in acque che i predatori frequentano ormai da anni, attratti dalle temperature più alte dovute agli scarichi di una vicina centrale elettrica. Si spingono molto oltre, cercando di filmare e di toccare gli animali, soprattutto le loro pinne. Qualcuno, per avere più chances di riuscirci, arriva perfino a gettare loro del cibo. Un comportamento sbagliato, sia dal punto di vista della sicurezza sia da quello etologico, ma soprattutto pericoloso. Diciamo pure irresponsabile. E non è un caso se in questi giorni la polizia stia ricercando un uomo che risulta disperso e che potrebbe essere stato vittima di un attacco. 

Della persona scomparsa non ci sono ancora tracce e non si sa se sia stato effettivamente attaccato. Non si sa neppure se facesse parte di un gruppo che è stato visto avvicinare gli squali e se anche lui stesse tenendo un atteggiamento scorretto. Ma risulta disperso proprio in quell’area ed è lì che si concentrano le ricerche. Tutta la zona è stata circoscritta e la balneazione interdetta. In acqua si muovono ora soltanto le motovedette e le moto d’acqua della guardia costiera.  

In quello specchio d’acqua gli animali sono soliti riunirsi nel periodo che va da ottobre a maggio. Il raduno dei predatori – che nella fattispecie sono squali bruni e squali grigi, entrambe specie abbastanza rare  –  richiama sempre una grande quantità di curiosi, che non si fanno problemi ad entrare in acqua per poterli vedere o riprendere da vicino, come mostrano anche le immagini diffuse dalla France Presse. I media hanno anche mostrato un filmato in cui si vede un esemplare nuotare verso i bagnanti, immersi in acqua fino alle cosce, e in cui si sentono le voci di persone che minimizzano sull’entità pericolo: «Cosa? Hai paura degli squali?». Pericolo che non viene invece sottovalutato dalle autorità che una volta di più hanno ribadito che a questi animali non ci si dovrebbe mai avvicinare. 

Bagnanti in acqua per filmare gli squali, nonostante i divieti. Uno è disperso, forse è stato attaccato dai predatori

Lo hanno sottolineato anche i gruppi animalisti, preoccupati per il benessere degli animali e per le interferenze con la loro esistenza, che da tempo chiedono che i divieti vengano fatti rispettare e che ogni tipo di contatto con gli umani sia proibito. Ma l’esperienza di un faccia a faccia è considerata da molti irrinunciabile. «Ma come tutti gli animali selvatici – ha ribadito Yigael Ben-Ari, capo della guardia costiera dell’Autorità dei Parchi e della Natura – gli squali sono imprevedibili. E bisogna comportarsi di conseguenza». 

In Israele gli attacchi da parte di squali sono molto rari. Se questo fosse confermato come tale, sarebbe il terzo di sempre. E dei due precedenti uno solo è stato mortale e risale agli anni Quaranta. Tuttavia l’atteggiamento troppo disinvolto di molti, in tempi in cui i social sembrano autorizzare a varcare sempre nuovi limiti,  potrebbe finire col modificare le statistiche. Al momento, in ogni caso, del disperso non c’è ancora traccia e non ci sono prove, se non le circostanze e il contesto, che possano dare la certezza che sia stato veramente attaccato. Le ricerche continuano. 

Bagnanti in acqua per filmare gli squali, nonostante i divieti. Uno è disperso, forse è stato attaccato

22 aprile 2025 ( modifica il 22 aprile 2025 | 13:22)

22 aprile 2025 ( modifica il 22 aprile 2025 | 13:22)

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