
Si ricomincia da capo. L’Inter cade a Bologna al minuto 94 per una girata spettacolare di Orsolini (su assist di testa di Bisseck) e a cinque giornate dal termine la lotta scudetto riparte da quota 71, con nerazzurri e Napoli a pari punti. La squadra di Italiano fa l’impresa e irrompe al quarto posto con 60 punti. Se sarà ancora la Fatal Bologna per Inzaghi e i suoi, come tre anni fa con la famosa sconfitta per la papera di Radu, è ancora presto per dirlo. Di certo è una brutta botta per una squadra che nelle ultime sette trasferte ha vinto solo a Bergamo, con l’Atalanta, pensando che fosse sufficiente. Invece c’è ancora da lottare fino all’ultimo, con la dolce distrazione della Champions (e della Coppa Italia mercoledì in semifinale col Napoli) che costa tantissimo in classifica. Anche se delle quattro sconfitte in campionato, questa è solo la seconda dopo quella di settembre col Milan, che arriva dopo una grande notte europea.
Inzaghi conferma lo spirito della vigilia ovvero quello “della partita più importante dell’anno” (Marotta dixit). Ma l’assenza di Thuram è pesante, perché Correa non ha il giusto ritmo e nonostante gli sforzi fatica dannatamente a legare il gioco d’attacco, come cerca invece di fare (per due) capitan Lautaro. Il risultato è un’Inter abbastanza spaccata in due tronconi nel primo tempo, anche perché Italiano con Odgaard trequartista sa come mettere sottopressione Calhanoglu e l’intera costruzione interista. Ndoye poi a destra tira tutta la catena nerazzurra, mettendo in netta difficoltà Bastoni e soci.
L’avvio dell’Inter è comunque sprint perché prima un pallonetto di Lautaro (parato) e poi un colpo di testa secco di Augusto fanno vacillare il Bologna. Ma le occasioni finiranno lì. Italiano sceglie di tenere in panchina Castro e Orsolini, puntando alla lunga sulla stanchezza dei reduci della battaglia col Bayern: sarà la scelta giusta. Ma per salire di tono i rossoblù non devono aspettare chissà quanto: un tiro di Aebischer facile per Sommer è il segnale che le nuvole segnano pioggia per l’Inter, ma Pavard apre l’ombrello al momento giusto con un salvataggio su Dallinga (cross di Ndoye che brucia Acerbi) che vale letteralmente un gol.
La reazione dell’Inter c’è, ma Augusto viene murato e più in generale la squadra di Inzaghi fatica a riempire l’area di rigore. Il tiro da centrocampo di Barella prima dell’intervallo, più che un colpo di genio mancato, è la spia di una certa frustrazione. Che continua nella ripresa, ben rappresentata da un tiro a giro di Correa che termina in piccionaia.
Anche il Bologna punge relativamente rispetto all’adrenalina che produce (Dominguez di poco a lato) ma la partita è tirata, intensa, apertissima e anche un po’ fallosa e nervosa. Dopo poco più di un’ora di gioca si accende un faccia a faccia improvviso tra Farris, vice di Inzaghi e Italiano: espulsi tutti e due dall’arbitro Colombo che tiene sempre la partita in pugno.
L’ingresso di Taremi e Dimarco non dà all’Inter lo sprint atteso e la pressione la tiene alta il Bologna con i nuovi entrati Orsolini, Castro e Cambiaghi. La resistenza dell’Inter sembra tenere botta, ma da una rimessa laterale di Miranda, allungata all’indietro di Bisseck, nasce l’assist perfetto per la magia di Orsolini. Bologna segna e sogna. L’Inter riparte quasi da zero.
20 aprile 2025 ( modifica il 20 aprile 2025 | 20:05)
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