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Chi è Fabrizio Saggio, il consigliere diplomatico di Meloni che l’ha affiancata sul dossier Trump

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Sì, certo, Giorgia Meloni è, come dicono i suoi, «una secchiona che di più non può essercene». Ovvio, ha approfittato dei contatti continuativi con Giovanbattista Fazzolari e con Giovanni Donzelli. Sicuramente di quelli con i ministri degli Esteri Tajani e della Difesa Crosetto, oltreché del vicepremier Salvini. Naturale avrà sentito anche Raffaele Fitto e Carlo Fidanza, l’ex ministro Terzi di Santagata e molti altri. Ma nella preparazione del «dossier Trump» a seguire come un’ombra la presidente c’è stato un napoletano riservato e schivo come un sabaudo: Fabrizio Saggio

L’arrivo a Palazzo Chigi

Classe 1971, da 27 anni nella carriera diplomatica che ha percorso fino all’ultimo incarico, come ambasciatore a Tunisi, Saggio è il capo dell’ufficio diplomatico di Palazzo Chigi. Il suo arrivo chiuse il capitolo imbarazzante della telefonata-beffa, con la quale due comici russi, bucando ogni filtro e cautela istituzionale, colloquiarono con la premier, fingendosi il capo dell’Unione Africana e un suo collaboratore, e poi ne resero pubblica la registrazione. Era il 18 settembre 2023. Due giorni dopo l’allora consigliere diplomatico Francesco Talò annunciò le dimissioni. A novembre lasciò l’incarico. Saggio è arrivato un mese dopo. 

La carriera

Cinquantadue anni appena compiuti. Sposato, due figli (Letizia e Antonio). Laureato con il massimo dei voti in giurisprudenza alla Sapienza, con tesi in diritto internazionale, fa il suo ingresso nella carriera diplomatica nel 1998, prestando prima servizio al Contenzioso diplomatico e poi alla Direzione generale del personale. L’esperienza europea, così importante per il colloquio con Trump nel quale Meloni ha giocato la carta di possibile ponte tra Usa e Ue, l’ha maturata dal 2001 al 2005 a Bruxelles, alla Rappresentanza permanente presso l’Unione Europea. Poi diventa Console al Cairo. Nel 2008 rientra alla Farnesina presso il Gabinetto del ministro dove rimane sino al 2013, quando viene nuovamente destinato all’estero presso l’Ambasciata d’Italia a Washington. Rientra a Roma a fine 2015 nell’Ufficio affari diplomatici della Presidenza della Repubblica. Infine, nel 2022 l’incarico di ministro plenipotenziario e Ambasciatore d’Italia a Tunisi, che gli torna molto utile per le competenze sul piano Mattei.

Il lavoro sui dossier

È commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica. Figura tecnica, esterna al cerchio magico degli ex militanti o della sede Msi di Colle Oppio, sempre preparato e discreto, mai sopra le righe, ha saputo guadagnarsi la fiducia di Meloni che gli affida i contatti con tutte le cancellerie e le segreterie di Stato, mentre lei immagazzina e assorbe, come una spugna, un’enorme mole di informazioni che, come nel dossier Trump, poi rielabora e gestisce in prima persona, per evitare di farsi cogliere impreparata o finire all’angolo nei confronti.


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19 aprile 2025 ( modifica il 19 aprile 2025 | 15:54)

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