Questo post è stato originariamente pubblicato su questo sito
Bisha (Arabia Saudita) – Sole, vento, sabbia, polvere e velocità. Se la Dakar è una delle gare più difficili del mondo è soprattutto per le condizioni estreme in cui i piloti si trovano a correre. Da cinque anni a questa parte è l’Arabia Saudita il teatro di questa competizione eroica che termina dopo aver percorso 8 mila chilometri nel deserto. All’edizione 2025 hanno partecipato 500 equipaggi con moto, prototipi leggeri, camion, vetture storiche e, ovviamente, auto. In gara, quest’anno, c’è per la prima volta anche Dacia. E se all’inizio forse potrebbe suonare strana la presenza del marchio a questo evento è Denis Le Vot, 59 anni, Ceo di Dacia, a spiegarcene il significato sotto una tenda del bivacco viaggiante allestito dall’organizzazione mentre aspettiamo di vedere sfrecciare i concorrenti a 170 all’ora nel deserto.
Perché Dacia ha deciso di correre la Dakar?
«Essere qui per noi è naturale, ma ci è voluto un po’ di tempo per capirlo. Nel 2021 abbiamo deciso di rivoluzionare il nostro marchio seguendo alcuni principi fondamentali. Volevamo che fosse robusto ed essenziale, che avesse buoni prezzi per tutti e che fosse anche attrattivo grazie a un design completamente rinnovato delle nostre auto. Esiste, quindi, un evento migliore della Dakar per dimostrare che l’affidabilità e il potenziale di Dacia? Così nel 2023 abbiamo mostrato la Manifesto, una concept car che mostrava tutti i nostri valori e anticipava l’auto che avrebbe partecipato alla Dakar e pochi mesi fa il modello da gara. Ed eccoci qui mentre le nostre tre auto stanno correndo nel deserto».
Partecipare alla Dakar vi consente di aumentare i vostri clienti?
«Ricordo quando da bambino la guardavo in televisione e avevo l’idea di guardare degli eroi. È proprio questo spirito è uno dei modi per esprimere la nostra filosofia: costruiamo vetture per chi davvero le vive e le utilizza in tutti ii modi possibili per vivere all’aria aperta, per portare i figli a scuola, per andare al lavoro e senza preoccuparsi troppo del prezzo. Questo ci sta consentendo di accrescere il nostro successo tutti gli anni e i nostri dati dicono che chi ieri non avrebbe mai comprato una Dacia oggi considera di acquistarla e abbiamo molti clienti che arrivano da brand più costosi. Tutti vogliono auto affidabili a prezzi ragionevoli e noi siamo in grado di accontentarli».
Perché molte vostre auto costano meno delle altre?
«Ci sono diverse ragioni tecniche. Riusciamo a riutilizzare e rielaborare le tecnologie che hanno già debuttato sulle auto del marchio Renault e le condiamo con una nuova ricetta. In più, utilizziamo una sola piattaforma (la base su cui vengono costruite le auto) per tutti i nostri modelli. Questo significa che anche le nostre vetture più grandi peseranno circa 200 chilogrammi in meno, avranno meno componenti e potranno accedere a economie di scala maggiori che si rifletteranno sui prezzi».
Un esempio?
«Abbiamo appena presentato la Dacia Bigster, un Suv a sette posti che ha la stessa base della Sandero portata alla sua massima estensione. Costerà meno di 25 mila euro ed è un record se pensiamo che il prezzo medio reale di un’auto in Europa è 35 mila. Riusciamo a muoverlo grazie a un motore ibrido anche a Gpl che è un 1.0 di cilindrata per contenere i costi, ma la potenza è giusta. Parlando in generale offriamo le nostre auto a benzina per chi vuole spendere poco, a Gpl per chi vuole ridurre i costi degli spostamenti, ma siamo vantaggiosi anche per chi cerca l’ibrido grazie alle tecnologie elettrificate del gruppo Renault».
E l’elettrico?
«Noi ci muoviamo con il mercato, passo dopo passo. Oggi abbiamo la piccola Dacia Spring che è una delle elettriche più economiche sul mercato, tra la fine del 2027 e l’inizio del 2028 lanceremo la nuova Sandero anche elettrica e successivamente anche la Duster debutterà a batteria. Siamo comunque in tempo per ridefinire tutte le strategie, vedremo la politica che cosa deciderà perché tutto può cambiare. Per sviluppare un’auto nuova ci mettiamo 100 settimane, pochissimo tempo rispetto ai tre o quattro anni del passato e questo va a nostro vantaggio perché possiamo rivedere in fretta le nostre decisioni».
Il legame con il rally porterà anche una Dacia sportiva in futuro?
«Al momento non è nei nostri programmi. Le auto ad alte prestazioni non sono nello spirito del marchio perché il nostro scopo principale è essere un brand accessibile. I nuovi investimenti saranno orientati ad abbassare ancora le emissioni di CO2 dei nostri modelli quando i regolamenti lo riterranno. Quello che potremmo vedere solo delle versioni più estreme legate sempre di più allo spirito dei fuoristrada».
Continuerete, quindi, a offrire anche auto 4×4?
«Dacia non abbandonerà il 4×4 perché abbiamo molti clienti che vivono in montagna o in collina e ci chiedono la trazione integrale. Penso alle Alpi, a diversi paesi italiani dove i cittadini vedono ormai diminuire l’offerta dei modelli compatti 4×4 oppure alle colline francesi in cui si produce il vino, dalla Borgogna allo Champagne».
E il Gpl?
«Il Gpl è fondamentale per noi e in Italia siamo primi in questo settore. Rimane un punto focale della nostra offerta e anche la prossima Bigster avrà un motore mild hybrid con il Gpl. Non abbiamo al momento in programma di usare il Gpl anche per le full hybrid perché i dati ci dicono che i nostri clienti che scelgono quel motore non sono interessati al carburante a gas».
Il 2024 è stato un anno positivo per Dacia?
«Molto. Abbiamo una delle più alte percentuali di clienti privati in Europa e questo significa che le nostre auto vengono vendute davvero bene, senza sconti pesanti che si applicano quando devi vendere alle flotte con una conseguenza altrettanto positiva: il valore residuo quando devi vendere la macchina resta alto. In Italia abbiamo fatto il record di vendita dal lancio del brand in Italia nel 2006 e siamo leader nel mercato della vendita al dettaglio. Nel 2024 la crescita è stata del 13,1%, con 99.371 veicoli venduti per una quota di mercato del 5,65%. I nostri modelli sono molto apprezzati: la Sandero è l’auto più venuta in Europa mentre abbiamo già raccolto 120 mila ordini della nuova Duster».
7 gennaio 2025 (modifica il 7 gennaio 2025 | 18:00)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
7 gennaio 2025 (modifica il 7 gennaio 2025 | 18:00)
© RIPRODUZIONE RISERVATA