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«Trump first», dalle mire sulla Groenlandia alla «flotta dorata» e la purga degli ambasciatori

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di Massimo Gaggi

Il presidente degli Stati Uniti usa la sicurezza nazionale per imporre il suo ego

L’atmosfera natalizia non lo distrae né lo ammorbidisce. La perdita di consensi nel Paese non lo induce a maggiore cautela: Donald Trump va avanti a tutta forza anche in questi giorni festivi con la sua agenda «America First» che ha sempre più un sapore di «Trump First»: dalla rimozione di decine di ambasciatori di carriera in giro per il mondo, da sostituire con suoi fedelissimi come da piano di occupazione capillare del potere del «Project 2025», all’invocazione di più o

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