Questo articolo e stato originariamente pubblicato su questo sito.
di Diana Cavalcoli
Il tema è stato sollevato dal ricorso di un dipendente Amazon con qualifica di quadro, licenziato per giusta causa per aver violato gli obblighi di confidenzialità relativi a un processo di selezione del personale
La chat aziendale può essere considerata a tutti gli effetti uno strumento di lavoro e, come tale, i suoi contenuti possono essere utilizzati anche a fini disciplinari, compreso il licenziamento per giusta causa. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione nella sentenza dell’11 dicembre scorso, offrendo alcuni chiarimenti sui limiti dei controlli datoriali e sulla tutela della riservatezza dei lavoratori.




