Premio Goncourt 2024, vince il rifugiato franco-algerino Kamel Daoud, intellettuale coraggioso

di Stefano Montefiori, nostro corrispondente a Parigi Il riconoscimento per il romanzo «Houris», che racconta i massacri del «decennio nero» nel suo Paese. In Italia sarà pubblicato a maggio da La nave di Teseo

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Lo scrittore franco-algerino Kamel Daoud, 54 anni, è il vincitore del Prix Goncourt 2024 con il romanzo Houris (Gallimard), ambientato nell’Algeria della guerra civile e dei massacri degli islamisti. I giurati, riuniti come ogni anno al ristorante Drouant, hanno attribuito il premio al grande favorito Daoud e a un romanzo già in testa alla classifica dei più venduti da quando è uscito, lo scorso agosto, nonostante Houris sia un’opera letteraria non facile.

Il successo di Houris potrebbe aggravare le difficoltà di Daoud, da anni rifugiato in Francia, nel Paese di origine, perché una legge del 2005 — citata in esergo — promette fino a cinque anni di carcere a chi osi evocare «il decennio nero», ovvero il periodo dal gennaio 1992 al febbraio 2002 quando i massacri commessi dall’esercito algerino e dai gruppi islamisti provocarono oltre centomila morti e un milione di sfollati. Nonostante questa proibizione, Douad fa del decennio nero il cuore del suo romanzo.

La prima reazione, pochi istanti dopo avere saputo di avere vinto uno dei premi letterari più prestigiosi al mondo, Daoud l’ha affidata a X, postando una foto dei suoi genitori con queste parole: «È il vostro sogno, pagato con gli anni della vostra vita. A mio padre deceduto. A mia madre ancora viva, ma che non si ricorda più di niente. Non esiste una parola che possa dire il vero grazie».

Arrivato al ristorante, davanti alle telecamere lo scrittore al suo terzo romanzo ha detto che «non è facile parlare di una guerra. Ci vogliono tempo, lutto, parole, distanza. Il romanzo è nato perché sono venuto in Francia, che è un Paese che mi dà la libertà di scrivere. La Francia è un Paese che protegge gli scrittori, questo bisogna sempre ricordarlo. Servono tre cose per scrivere: un tavolo, una sedia e un Paese. E io le ho tutte e tre».

Kamel Daoud è nato a Mostaganem il 17 giugno 1970, primo di sei fratelli. Ha cominciato a scrivere come giornalista nella rivista di cronaca «Detective» e poi nel giornale francofono «Le Quotidien d’Oran». Nel 2014 è stato oggetto di una fatwa da parte di un imam algerino, che lo accusava di avere messo in dubbio la verità del Corano e della legge islamica durante un’intervista alla tv francese. Nel 2015 il primo romanzo Il caso Meursault, rivisitazione dello Straniero di Albert Camus. Nel 2018 Kamel Daoud ha ricevuto il premio Maria Grazia Cutuli del «Corriere della Sera».

Come i precedenti romanzi, anche Houris sarà pubblicato in Italia da La nave di Teseo, a maggio 2025. «Sono orgogliosa di questo riconoscimento a Kamel Daoud perché il Goncourt premia un autore di indiscussa qualità ma anche un intellettuale coraggioso la cui voce si è levata forte in questi anni con un potente messaggio contro ogni violenza», ha detto la sua editrice italiana, Elisabetta Sgarbi.

4 novembre 2024 (modifica il 4 novembre 2024 | 16:15)

4 novembre 2024 (modifica il 4 novembre 2024 | 16:15)