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Roma — Solo poche ore prima si erano spente voci, luci e musica all’interno dell’Accademia della Scherma di Roma, palcoscenico di una première attesa nel mondo dell’auto: quella dell’Audi A5 che raccoglie la pesante eredità della A4, lanciata trent’anni fa e scelta da quasi mezzo milione di italiani. Dallo stesso luogo, nell’assolata mattinata successiva, partiamo proprio con la nuova media del marchio tedesco, in un viaggio per scoprirne le caratteristiche. A partire dal nome, che riassume il nuovo corso della mobilità: d’ora in poi i numeri dispari sono destinati ai modelli di Ingolstadt con motore termico, quelli pari, alle elettriche, come le nuove Q6 e A6 e-tron.
I prezzi, i motori
A5 è già disponibile nella versione berlina (da 50.150 euro) e Avant (da 52.550), la più venduta con l’85% delle preferenze. I motori: benzina con potenze di 150 e 204 cavalli, 2.0 Tdi da 204 cavalli a trazione anteriore o integrale quattro ultra e V6 3.0 benzina da 367 cavalli per la variante sportiva S5.
L’anima e il corpo
Se l’anima rimane la stessa dell’A4 a cambiare è il corpo — più grande, muscoloso e sportivo — e il cuore: nell’A5 batte un inedito propulsore. Debutta su questo modello la tecnologia mild hybrid plus a 48 Volt, che supporta il motore a combustione, contribuisce alla trazione e riduce consumi ed emissioni fino al 10%. Questo è stato reso possibile grazie all’introduzione di un powertrain generator che eroga sino a 24 cavalli e 230 Nm di coppia, mentre in decelerazione consente di recuperare energia. Così, in centro città, in fase di manovra e quando ci sono lievi pendenze viaggiamo quasi sempre in elettrico, nel silenzio di un abitacolo migliorato nell’insonorizzazione, mentre la potenza del motore si fa sentire nei tratti a scorrimento veloce in direzione Bracciano. Ci lasciamo l’omonimo lago sulla destra, attraversiamo Trevignano, Anguillara Sabazia: A5 è agile nelle strettoie, chirurgica in curva, grazie allo sterzo progressivo che ora è di serie, granitica nei rettilinei. Non si avverte nessuna vibrazione neppure quando le strade sono davvero dissestate.
L’abitacolo
Nell’abitacolo, cresciuto in dimensioni, l’atmosfera è resa immersiva da una parte dai materiali piacevoli al tatto, come il soft wrap, dall’altra dalla tecnologia che supporta, ma non sovrasta. Le funzioni di infotainment sono distribuite in più schermi che compongono un «palcoscenico digitale» che avvolge il conducente, ma anche il passeggero che gli viaggia accanto e che può contare su un suo display indipendente. Alla digitalizzazione avanzata contribuisce l’architettura elettronica E3 1.2, dall’elevata velocità di calcolo, per un’interazione ancora migliore tra assistente vocale e intelligenza artificiale. Insomma, è l’inizio di una nuova era.
25 novembre 2024 (modifica il 25 novembre 2024 | 10:24)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
25 novembre 2024 (modifica il 25 novembre 2024 | 10:24)
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