Nobel per la Letteratura 2024, c’è tanta carne nella Vegetariana: in scena a Roma il romanzo di Han Kang

di DARIA DEFLORIAN La regista Daria Deflorian insieme con Francesca Marciano ha adattato il romanzo «La vegetariana» per la scena. Lo spettacolo sarà proposto al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 25 al 27 ottobre e al Teatro Vascello a Roma dal 29 ottobre al 3 novembre 2024 per «Romaeuropa Festival». L’autrice, Han Kanh, ha vinto il Nobel per la Letteratura 2024

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Questo intervento è tratta da «la Lettura» #666 del 1° settembre 2024.

Durante le prove de La vegetariana abbiamo spesso detto — un po’ ridendo, un po’ spaventati — che eravamo in compagnia di un romanzo infinito, di un romanzo magico, dove apparivano continuamente righe mai lette prima: se avevamo passato la giornata a discutere di qualcosa che ci toccava da vicino, ritrovavamo poi quella questione in una pagina già letta mo

lte altre volte. Come sia possibile tutto questo lo ha spiegato, qualche anno fa, Pietro Citati recensendo un racconto della scrittrice sudcoreana: quella di Han Kang è, finalmente, letteratura.

Che cos’è la letteratura se non una pagina che si apre all’infinito davanti ai nostri occhi? Cambiando senza mai cambiare, spostandosi dove noi ci spostiamo, con quella mutevolezza capace di incantarti ad ogni rilettura? Certo c’è una trama, quella di una donna che a partire dalla scelta di non mangiare più carne, via via si allena come può e come le viene permesso a seguire una via vegetale, ma la stessa Han Kang parla in un’intervista di uno spazio vuoto «fondamentale affinché il lettore resti libero di tracciare il suo personale volto della protagonista». Portare questo romanzo a teatro è dunque un’impresa impossibile, ma per fortuna è stato anche più semplice del previsto. Quello che noi abbiamo pensato, immaginato, capito è già tutto nelle sue pagine.

Pensieri condivisi: credo che questa sia la cosa che più racconta la differenza tra il romanzo e la scena. Guardo le fotografie di questa straordinaria scrittrice e respiro la sua solitudine creativa. Osservo il nostro lavoro e respiro pensieri cominciati da uno e finiti dall’altra, cominciati con le parole e finiti in una luce o in una stanza socchiusa che rende solitario ogni possibile dialogo. Che giocano tra la versione coreana di Yesterday e la ricetta del bulgogi (un piatto tipico della cucina coreana composto da sottili fette di carne di manzo marinate e grigliate), mangiato insieme in un ristorante a Trastevere ed entrato prepotentemente nello spettacolo con tutta la sua preparazione e qualche supposizione fantastica. Dalla maglietta a cui cade sempre una spallina indossata da Monica Piseddu, tra magrezza e sensualità, ai vetri smerigliati della porta del bagno che fanno apparire tutti noi, a turno, fantasmi della vita dell’altro. Quindi non posso che finire con i nomi di tutti, tutti indispensabili. Francesca Marciano, Paolo Musio, Monica Piseddu, Gabriele Portoghese, Daniele Spanò, Giulia Pastore, Emanuele Pontecorvo, Metella Raboni, Lisetta Buccellato, Lorenzo Martinelli, Micol Giovanelli, Attilio Scarpellini, Blu Silla, Andrea Pizzalis.

10 ottobre 2024 (modifica il 10 ottobre 2024 | 14:56)

10 ottobre 2024 (modifica il 10 ottobre 2024 | 14:56)