Morto Alberto De Bernardi, storico del fascismo e dell’alimentazione

di ANTONIO CARIOTI Nato a Milano nel 1948, si è spento a Bologna. Autore anche di manuali scolastici, era stato per sei anni vicepresidente dell’Istituto Parri per la storia della Resistenza

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Si è spento a Bologna giovedì 26 settembre, dopo una lunga malattia, lo storico Alberto De Bernardi, noto per la varietà dei suoi interessi e della sua produzione scientifica che andava dai manuali per le scuole ai saggi interpretativi di approfondimento su temi controversi: il fascismo e l’antifascismo, le vicende dell’Italia unita, il Sessantotto, la parabola del XX secolo in una prospettiva globale. Era stato anche molto attivo nella rete degli Istituti per la storia del movimento di Liberazione e per sei anni, dal 2012 al 2018, era stato vicepresidente dell’Istituto Parri.

Nato a Milano nel 1948, De Bernardi aveva insegnato Storia contemporanea prima all’Università di Torino e poi presso quella di Bologna. I suoi primi interessi riguardavano la storia sociale delle campagne. Importante a tal proposito il saggio del 1984 Il male della rosa (Franco Angeli) dedicato al flagello della pellagra, patologia che colpiva soprattutto i contadini per la loro alimentazione carente e squilibrata. Di recente era tornato sulla questione del cibo in una chiave assai diversa nel libro Il Paese dei maccheroni (Donzelli, 2020) sull’affermazione della pasta come piatto caratterizzante della gastronomia italiana.

Altri lavori recenti di De Bernardi erano invece incentrati sul fenomeno del fascismo, che definiva «una dittatura moderna», sottolineando la capacità che il regime aveva avuto di dare una risposta, in chiave totalitaria e liberticida, alle esigenze della società italiana in un quadro di profonda conflittualità sociale, con le ferite della Prima guerra mondiale ancora aperte. Da segnalare sotto questo aspetto i suoi saggi Perché il fascismo ha vinto (La Monnier, 2022), Fascismo e antifascismo (Donzelli, 2018), Discorso sull’antifascismo (Bruno Mondadori, 2007), Una dittatura moderna (Bruno Mondadori, 2001).

Proprio l’atteggiamento di De Bernardi verso lo studio del Ventennio mussoliniano, più critico che militante, aveva pesato nel dissidio che si era aperto all’interno dell’Istituto Parri nel 2018, quando la sua candidatura alla presidenza non era andata in porto.

Di notevole rilevanza anche le sue ricerche sulle vicissitudini dello Stato italiano a partire dal 1861, sfociate nell’ampio volume firmato con Luigi Ganapini Storia dell’Italia unita (Garzanti, 2010). De Bernardi si era poi misurato anche con le vicende più attuali nel volume Un Paese in bilico (Laterza 2014), nel quale aveva ripercorso gli ultimi trent’anni di storia italiana, auspicando un rilancio della visione keynesiana dell’economia come rimedio ai problemi assillanti del nostro sistema sociale.

26 settembre 2024 (modifica il 26 settembre 2024 | 17:35)

26 settembre 2024 (modifica il 26 settembre 2024 | 17:35)