Milan-Atalanta 0-1, decide il gol di Ederson. Per i rossoneri Europa sempre più lontana

E dieci. Decima sconfitta stagionale (solo in campionato) per il Milan, che viene battuto anche dall’Atalanta e vede allontanarsi sempre più l’Europa, anche quella minore. L’ultima strada resta la Coppa Italia, ma prima c’è da far fuori l’Inter nella semifinale di ritorno di mercoledì. Si parte dall’1-1 dell’andata. Vedremo. Di certo servirà molto più di quello che (non) si è visto a San Siro contro i bergamaschi, bravi a capitalizzare l’unica occasione buona, nella ripresa, con Ederson. Il gol (azione show, da insegnare nelle scuole calcio) è arrivato nel miglior momento dei rossoneri, dopo un primo tempo equilibrato, per la solita dormita difensiva, ma la verità è che non c’è poi stata una reazione degna di questo nome. 

La squadra di Gasperini conquista così tre punti pesanti con una prestazione non brillantissima ma matura, lucida, scaltra. È la squadra che ha conquistato più punti in trasferta in questa serie A, 36: non è un caso. La classifica sorride: scatto Champions, terzo posto al sicuro. Tutto il contrario del povero Diavolo, che da inizio stagione fa un passo avanti e due indietro. Un’annata iniziata male che rischia di finire anche peggio.

Il primo tempo è di una noia mortale: zero tiri in porta, zero emozioni, zero tutto. L’unica emozione, si fa per dire, è un sinistro di Jovic che sfiora l’incrocio. Per il resto, è un blocco contro un altro blocco: Milan e Atalanta si fronteggiano e soprattutto si annullano con un 3-4-3 speculare. Come se il pareggio andasse bene a entrambe. I 73mila che hanno lasciato il pranzo di Pasqua di corsa dopo il caffè non possono essere soddisfatti. Prima della partita, mentre sulle tribune esplode un boato alla notizia del gol di Orsolini a Bologna (il derby non finisce mai), l’uomo mercato Moncada tocca il tema del contratto di Theo Hernandez in scadenza nel 2026: «Stiamo parlando, stiamo lavorando al rinnovo. Non siamo così lontani». Vedremo. Una cosa è certa: se non si troverà un’intesa, a giugno il francese finirà sul mercato.

Nel secondo tempo il Milan accelera: altro ritmo, altra intensità. E da antica regola non scritta, ecco che passa l’Atalanta: cross arcuato di un Lookman fin lì spettrale, sponda intelligentissima di Bellanova e colpo di testa vincente di Ederson, che s’infila nell’area rossonera con una facilità disarmante. Splendida azione, ma gol quantomeno evitabile. San Siro ripiomba nello sconforto, riparte la contestazione alla società. Dentro Abraham, Joao Felix, Sottil, Gimenez, Chukwueze. Cinque punte, ma non serve a niente. La difesa a tre dà solidità, ma non c’è gioco: Carnesecchi alla fine non fa una parata vera che sia una. Giù il sipario. Mercoledì il derby di Coppa Italia sarà la notte che vale una stagione.