La mannaia dell’Antitrust sull’auto elettrica: vietato dire «zero emissioni»

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L’auto elettrica al centro del ciclone. Questa volta a intervenire è l’Antitrust che ha avviato un provvedimento di moral suasion (invito a correggere o rivedere determinate scelte o comportamenti) verso le società Campiello, produttore della Xev YoYo, e Microlino, entrambe venditrici di veicoli (in questo caso quadricicli) a batteria.

Via dai siti parole fuorvianti

Secondo quanto dichiarato dal garante, sui siti web delle due società erano presenti claim relativi all’assenza di emissioni o alla totale sostenibilità ambientale di questi veicoli «del tutto assoluti e generici». Inoltre non si indicava a quale aspetto e fase del ciclo di vita del prodotto si riferivano ( produzione del veicolo e delle batterie, distribuzione, utilizzo, smaltimento del veicolo e delle batterie). Le società hanno quindi rimosso i profili di possibile scorrettezza dai messaggi utilizzati per pubblicizzare i due modelli.

È un precedente pericoloso

Sotto la lente dell’Antitrust frasi come «zero emissioni», «100% sostenibile», «green», «impatto zero sull’ambiente», «Eco». Insomma, tutti termini largamente utilizzati da chi produce e vende auto elettriche. L’Antitrust ha fatto sapere al Corriere che questa tipologia di provvedimenti può aprirsi anche su segnalazione di utenti, aziende o consumatori. Il caso, quindi, inaugura un precedente non di poco conto: l’Antitrust è intenzionato a portare avanti le sue indagini volte a scoraggiare l’uso di asserzioni e vanti ambientali — (i cosiddetti green claim — utilizzati nella vendita dei veicoli elettrici .

9 ottobre 2024 (modifica il 9 ottobre 2024 | 13:37)

9 ottobre 2024 (modifica il 9 ottobre 2024 | 13:37)