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Istat, il tasso di occupazione sale al 62,7%: è a livello record, ma i giovani sono gli unici a restare fuori dal mercato

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Il tasso di occupazione al 62,7% registrato ad ottobre è il livello più alto dall’inizio delle serie storiche Istat, partite a gennaio 2004. È quanto emerge dai dati mensili dell’Istituto, alla luce delle ultime revisioni. Il numero di occupati si attesta a 24 milioni 208mila. A ottobre 2025, su base mensile, la crescita degli occupati si associa al calo dei disoccupati e alla sostanziale stabilità degli inattivi.

Le variazioni di genere

L’aumento degli occupati (+0,3%, pari a +75mila unità) coinvolge gli uomini, le donne, i dipendenti, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni che risultano in diminuzione (qui la nota metodologica). Diminuiscono anche le persone in cerca di lavoro (-3,7%, pari a -59mila unità) che riguarda gli uomini, le donne e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione scende al 6% (-0,2 punti), quello giovanile al 19,8% (-1,9 punti).

La quota di inattivi

La sostanziale stabilità degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, che interessa entrambi i generi, è sintesi della crescita tra i 15-34enni e della diminuzione tra chi ha almeno 35 anni di età. Il tasso di inattività è invariato al 33,2%. Confrontando il trimestre agosto-ottobre 2025 con quello precedente (maggio-luglio) si registra una sostanziale stabilità nel numero di occupati.

L’andamento sul trimestre precedente

Rispetto al trimestre precedente, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-4,4%, pari a -71mila unità) e aumentano gli inattivi di 15-64 anni (+0,5%, pari a +61mila unità). A ottobre 2025, il numero di occupati supera quello di ottobre 2024 dello 0,9% (+224mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne e chi ha almeno 50 anni, a fronte della diminuzione nelle altre classi d’età. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 0,4 punti percentuali.

2 dicembre 2025

2 dicembre 2025

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