#ioleggoperché, il futuro si crea in biblioteca

di LUCA ZANINI Nona edizione dell’iniziativa che dona libri agli istituti. Coinvolti oltre 4,2 milioni di studenti. Torna il progetto di Aie: per la prima volta aderisce più di una scuola su due

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Oltre 100 mila libri regalati alle biblioteche scolastiche. Ben 4,2 milioni di studenti coinvolti. Mille testimonial e 3.939 librerie e cartolibrerie aderenti. Sono i numeri della nona edizione di #ioleggoperché, progetto nazionale di educazione e promozione della lettura organizzato dall’Aie (Associazione italiana editori) che torna negli istituti scolastici di tutta Italia. Appuntamento dal 9 al 17 novembre, quando genitori ma anche lettori senza figli potranno donare libri da far leggere ai giovani dei cicli di studi primari e secondari e, in due Regioni, anche ai bambini degli asili nido.

«Siamo partiti da 250 scuole il primo anno e quest’anno sono già 28 mila e 285 tra elementari, medie e superiori gli istituti che aderiscono — spiegano Innocenzo Cipolletta, presidente dell’Aie e la vicepresidente Renata Gorgani —: per la prima volta più di una scuola su due partecipa, per un totale di 223 mila e 839 classi coinvolte». Inoltre in Lombardia e Piemonte un progetto pilota coordinato con Fondazione Cariplo coinvolge, per il terzo anno, ben 350 nidi perché, fino a poco tempo fa, la lettura nella fascia da zero a tre anni «era poco considerata».

La nuova edizione di #ioleggoperché è stata presentata nella Sala Spadolini del ministero della Cultura alla presenza degli «ambassador» Rudy Zerbi e Sofia Goggia (collegata con un videomessaggio) e dei presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, Federico Mollicone e Roberto Marti. Ma come funziona il progetto? Ogni anno a maggio le scuole ricevono, attraverso il ministero dell’Istruzione, l’invito a iscriversi a #ioleggoperché. Tra fine anno scolastico e settembre si iscrivono. E sono migliaia quelle che hanno scelto di saldare veri e propri gemellaggi con librerie di quartiere o bookshop di grandi catene: di queste il 37% sono scuole primarie (10.449), il 17% secondarie di primo grado (4.684), il 5% di secondo grado (1.428). Ma la percentuale più significativa va alle scuole d’infanzia, 41% (11.724).

I libri acquistati da privati finiscono in grandi cesti. E ogni donatore può scrivere un biglietto spiegando perché suggerisce un titolo. Finita la campagna di raccolta, gli editori donano altri 100 mila libri nuovi alle scuole. Tutti i volumi regalati presso i librai sono consegnati alle biblioteche scolastiche tra fine novembre e dicembre; quelli degli editori tra marzo e aprile. Quest’anno #ioleggoperché si svolge in concomitanza con la 13ª edizione di BookCity Milano (11-17 novembre), con una collaborazione tra le due iniziative. Il fulcro del progetto che intende spingere i giovani alla lettura è il coinvolgimento degli adulti nelle donazioni. Per questo ogni anno gli «ambassador» si moltiplicano. Scrittori e scrittrici contribuiscono alla promozione (il 25,6% delle scuole segnala il successo degli incontri con autori). E quest’anno si aggiungono circa mille «messaggeri»: volontari che saranno nelle librerie per convincere i clienti a donare.

Nella settimana di #ioleggoperché ci sarà anche la partecipazione straordinaria di Lega Calcio Serie A e Serie B maschili e — per la prima volta — anche della Serie A femminile e della Serie C. Nei due weekend fra il 9 e il 17 novembre, i capitani scenderanno in campo con un libro da donare a un ragazzo. Zerbi ne parlerà in radio. Mentre gli «ambassador» Benedetta Parodi e Fabio Caressa posteranno video sui social per invitare altri genitori ad aderire alla campagna. A questo proposito, #ioleggoperché è presente su Facebook, X (l’ex Twitter), Instagram, Youtube e TikTok .

L’importanza del progetto Aie è sottolineata dal fatto che lettura e sviluppo economico e sociale sono strettamente connessi. A quasi vent’anni dall’analisi condotta nel 2006, i dati Aie confermano che le Regioni con più alti tassi di lettura fanno registrare tassi di crescita della produttività più alti. Resta quindi centrale il tema della formazione dei giovani, ovvero del loro accompagnamento alla lettura di cui si occupa #ioleggoperché. L’ultima indagine condotta dall’Ufficio studi dell’Aie su 2.924 scuole (su 25 mila) partecipanti all’edizione 2023 di #ioleggoperché, evidenzia come le biblioteche scolastiche stiano assumendo un ruolo sempre più centrale nella promozione della lettura. Grazie ai prestiti bibliotecari, i libri diventano più accessibili e cresce l’abitudine alla lettura anche nelle case, riducendo il divario culturale e favorendo lo sviluppo di nuovi lettori.

Grazie a #ioleggoperché, il 66% delle scuole ha attivato laboratori dedicati e oltre il 25% ha potenziato i servizi di prestito libri. «Vogliamo sottolineare — nota Cipolletta — che una biblioteca scolastica non deve essere solo un armadio dove si tengono i libri. Deve essere strumento di promozione della cultura, anche attraverso musica e teatro». Un po’ come avviene all’Itis Galileo Galilei di Roma i cui ragazzi hanno riaperto le porte della biblioteca che era rimasta chiusa molti anni, facendola rivivere con mille iniziative. E adesso chiedono nuovi libri.

I numeri descrivono un impatto positivo e concreto. Tanto che l’esempio trascina nuove scelte: una scuola su 4 ha dichiarato che ha aperto o aprirà una biblioteca scolastica grazie a #ioleggoperché. Il 17,2% prevede di aprirla grazie ai libri donati dal progetto. Con un tasso di fidelizzazione altissimo: l’87% delle scuole partecipanti nel 2023 ha dichiarato di aver aderito a più edizioni. Quanto questo sia importante lo dimostrano i sondaggi: il 37% dei ragazzi italiani ammette di aver letto quasi esclusivamente libri imposti dai propri insegnanti (dati GoStudent). E se è vero che esiste una correlazione netta tra le abitudini di lettura degli adolescenti e quelle dei loro genitori, un peso importante lo riveste sempre la scuola: per il 29% degli studenti metà delle letture consumate nel 2021 era obbligatoria, mentre solo il 34% dichiara di aver letto principalmente libri di propria iniziativa. «Bisogna che i giovani fin dall’inizio sappiano che la cultura è qualcosa che ci circonda e che li deve accompagnare per sempre — raccomanda Cipolletta —, l’abitudine a leggere è un vizio che deve rimanere con noi per tutta la vita. È questo il senso del nostro slogan “Il futuro inizia con un libro”».

Tornando alle biblioteche scolastiche, l’indagine Aie segnala che il 40,8% degli istituti dispone di una biblioteca centrale, il 31,2% combina una centrale con biblioteche di classe, e il 16% ha solo biblioteche di classe. La distribuzione geografica delle adesioni segna una sostanziale omogeneità tra Nord, Centro e Sud e Isole: Nord Ovest 27%, Nord Est 21%, Centro 20%, Sud 22%, Isole 10%. «Le Regioni più deboli si confermano Puglia, Basilicata e Molise, dove stiamo facendo un lavoro attento di coinvolgimento maggiore delle scuole e delle famiglie», nota Cipolletta. Per questo anche al Sud i numeri degli istituti che partecipano a #ioleggoperché sono in costante crescita. Prima fra tutte la Campania, con 2.231 scuole iscritte — quinta dopo Lombardia (4.514), Veneto (2.593), Emilia-Romagna (2.507) e Piemonte (2.368) — che con Calabria, Molise e Sardegna spinge quel più 11% di istituti aderenti nel Meridione.

I numeri

È stata presentata a Roma, al ministero della Cultura, la nona edizione di #ioleggo-perché. All’incontro hanno partecipato: il presidente Aie Innocenzo Cipolletta; la vicepresidente Renata Gorgani. Con loro: Federico Mollicone, Roberto Marti e il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Azzone. Molto incoraggianti i dati della manifestazione: 4,2 milioni sono gli studenti coinvolti in tutta Italia; 28.285 le scuole, 350 i nidi. Quasi 4.000 le librerie che sposano il progetto, 3.939 per la precisione. Per la prima volta più della metà ̀ delle scuole italiane partecipa all’iniziativa. Una scuola su 4 ha aperto o prevede di creare una biblioteca scolastica grazie al progetto Con questa nuova edizione tornano i «Messaggeri di #ioleggo-perché»: oltre 1.000 iscritti in tutta Italia, al fianco dei librai per promuove-re le donazioni alle scuole

31 ottobre 2024 (modifica il 31 ottobre 2024 | 09:40)

31 ottobre 2024 (modifica il 31 ottobre 2024 | 09:40)