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E l’archeologia, con i suoi parchi e musei, scese dal piedistallo per incontrare buyers e appassionati dell’antico. Cose che possono accadere solo alla «Borsa mediterranea del turismo archeologico» (Bmta), a Paestum (Salerno) dal 31 ottobre al 3 novembre prossimi. Prima, però, un po’ di numeri: nella prima domenica di ottobre, sono stati 34mila i visitatori al Parco archeologico di Pompei; 10 mila persone in più degli abitanti della stessa città campana. E il Colosseo, con più 12 milioni di biglietti venduti, è stato il sito culturale più visto nel ’23.
C’è dunque fame di parchi e musei archeologici, sui quali la polvere della destinazione solo per pochi eletti, è ormai stata spazzata via. «Nel 2023 i musei statali hanno accolto quasi 58 milioni di visitatori, con una crescita di oltre il 5 per cento rispetto al 2019, l’anno pre-pandemico. Se consideriamo i parchi archeologici (Parco archeologico del Colosseo, Pompei, Ercolano, Paestum e Velia, Ostia antica, Campi Flegrei, Cerveteri e Tarquinia, Appia Antica, Sepino e Sibari) la crescita dei visitatori complessiva è del 36,5 per cento», afferma Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura, presente alla «Borsa» di Paestum con una cinquantina di incontri e 100 relatori.
«La Direzione generale dei Musei ha nella sua mission la valorizzazione di Musei e Parchi archeologici e destina risorse importanti al finanziamento di progetti di ricerca e a interventi di manutenzione programmata per i quali la legge di bilancio 2023 ha previsto una spesa di 10 milioni annui per un triennio, garantendo la migliore valorizzazione di un patrimonio tanto significativo quanto fragile», aggiunge Osanna, fornendo un assist perfetto per l’altra faccia della medaglia del patrimonio archeologico: «La Borsa mediterranea del turismo archeologico ha un significato economico: c’è il classico incontro tra domanda e offerta, con 20 buyers europei che si interfacciano con albergatori e agenti di viaggio; intanto, promuoviamo il turismo culturale, obiettivo che sta a cuore alla Borsa», spiega Ugo Picarelli, direttore e fondatore della Bmta.
Gli incontri si svolgeranno al Next, ex tabacchificio degli anni ’20, simbolo di archeologia industriale. Gli altri appuntamenti (anche questi, gratuiti), tra più di 100 incontri e oltre 600 relatori, saranno al Parco archeologico e al Museo nazionale di Paestum.
Giordania, Libano, Marocco e Tunisia i Paesi ospiti alla Bmta, la cui presenza è frutto della collaborazione tra la «Borsa» e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, partner ufficiale della Bmta con l’Automobile Club d’Italia. «Sostenere la cultura significa sostenere le identità e i valori delle comunità e delle società in generale», afferma Marco Riccardo Rusconi, direttore di Aics, a cui spetta il ruolo operativo della politica di cooperazione allo sviluppo definita dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
«Lo scorso anno erano venti i Paesi esteri presenti in fiera e, sin dalla prima edizione, del ’98, che ha bruciato sul filo di lana la proclamazione di Paestum a Patrimonio dell’Umanità Unesco, avevamo deciso di nominare un Paese ospite ufficiale dell’evento”, ricorda Picarelli, che aggiunge: “Il cambio di passo si è avuto dal 2015, dopo la strage di Palmira, con la morte dell’archeologo Khaled al-Asaad, che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale: doveroso quindi intitolargli uno dei quattro premi della Borsa, realizzato in collaborazione con la rivista ‘Archeo’ e le testate archeologiche di tutto il mondo”.
Spazio anche all’ “ArcheoVirtual: “Il titolo di questa edizione è ‘DiversaMente’: parliamo di inclusività in tutte le sue forme”, spiega il direttore della Bmta. L’inclusività è protagonista anche della linea 1.2. del Pnrr: 300 milioni di euro destinati a migliorare i luoghi della cultura italiani, e i cui obiettivi saranno coordinati dalla Direzione generale dei Musei.
Sempre la Direzione Generale dei Musei ha destinato oltre 6,5 milioni di euro per un Piano della Comunicazione e un Piano della Formazione relativi ai temi dell’accessibilità culturale, cognitiva e sensoriale, della fruizione ampliata e dell’universal design. «Anche questo è un modo per disegnare e far conoscere i musei ai visitatori del futuro: nella scorsa edizione della Bmta, su 8.000 presenze, 2.500 erano studenti. Un segno della destagionalizzazione della proposta culturale», conclude Picarelli.
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25 ottobre 2024 (modifica il 25 ottobre 2024 | 16:02)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
25 ottobre 2024 (modifica il 25 ottobre 2024 | 16:02)
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