Il richiamo della natura

di Marta Ghezzi Prada e la strategia culturale green per «Forestami»: con film, incontri ed esperienze sul campo il Gruppo sostiene il progetto boschivo di Milano. E una rivoluzione culturale che trova ancora resistenze

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Quando sullo schermo del cinema senza alcun preavviso, a freddo, al posto della lussureggiante foresta pluviale dell’Amazzonia compare il vuoto, il cuore dello spettatore ha un sussulto. È lo stesso brivido, lo stesso desiderio di chiudere gli occhi che si sperimenta davanti a un thriller feroce. La distesa di terra brulla e i moncherini di legno dove prima c’erano altissime latifoglie, floride felci e bromelie – e tutto intorno i salti, i voli, la vita di formiche, farfalle, rane dai colori fluorescenti e scimmie-, fa male. Risulta inconcepibile che, per creare strade o fare spazio alle coltivazioni intensive, una foresta millenaria che aiuta il pianeta Terra a respirare venga cancellata.

Forestami è un progetto del Comune di Milano e di Città Metropolitana, Regione, Parchi Nord e Sud, Ersaf e Fondazione di Comunità; è l’impegno collettivo a mitigare gli effetti del cambiamento climatico con la piantagione di tre milioni di nuovi alberi entro il 2030.

Da due anni il Gruppo Prada si è affiancato con Forestami Academy, programma gratuito di incontri, proiezioni, esperienze sul campo che aiutano a coinvolgere la città, a sensibilizzarla sull’importanza degli ecosistemi naturali del territorio. L’Academy ha selezionato il documentario «Il était une forêt» di Luc Jacquet – è il regista premio Oscar per la «La marcia dei pinguini»- per una serata aperta. Si potrebbe obiettare sulla scelta del racconto, magistrale, con il botanico Francis

Hallé, ma distante dalle riflessioni della città lombarda. La docente del Politecnico di Milano Maria Chiara Pastore, direttrice scientifica dell’Academy, rivela una resistenza culturale, dice, «il freno non sono i problemi tecnici o, come ci si aspetterebbe, la mancanza di fondi, ma il salto che la comunità deve ancora fare. Natura? Si grazie, a patto che non si alterino abitudini consolidate. I tre milioni di alberi sono, però, il motore di una chiamata generale, si vince se tutti partecipano, con le alleanze fra istituzioni e privati». Il documentario, quindi, come monito, come campanello d’allarme.

Eppure appare così chiaro: in una città, la presenza di filari di alberi aiuta a diminuire la produzione di anidride carbonica e a incrementare quella di ossigeno, ad assorbire le polveri sottili, a trattenere l’acqua e ad attirare gli insetti,

indispensabili per noi esseri umani. Allora, perché resistere? Lo spiega l’ideatore e presidente del comitato scientifico di Forestami, l’architetto Stefano Boeri: «La forestazione urbana è il tema del futuro, a cui tutti stanno lavorando, dall’estrema Asia all’Europa: significa portare la vegetazione nella città minerale, sostituire il cemento con gli alberi, moltiplicare le superfici verdi. Significa cambiare il colore e la qualità di vita di una città, ma anche togliere spazi per i parcheggi, limitare la circolazione delle auto. E per questo non siamo del tutto pronti. L’incomprensione è abbastanza normale, il passaggio sarà lento, graduale».

La conferma di Pastore arriva immediata, «fra i nostri desideri c’è anche la depavimentazione, il sogno è restituire fertilità al terreno morto sotto all’asfalto. Ci aspettano grandi sfide, ma il team è ottimista, l’interesse verso questi temi continua a crescere».

Una fiducia che trapela anche dalle parole di Lorenzo Bertelli, Head of Corporate

Social Responsability del Gruppo Prada: «Registriamo ad ogni nuovo appuntamento dell’Academy sempre il tutto esaurito, l’entusiasmo è palpabile e la partecipazione trasversale. Prada ha lunghe radici milanesi, il cuore batte per questa città, è un privilegio impegnarsi per ridurre l’inquinamento dell’aria». Forest Academy ha previsto un’altra proiezione il 29 settembre ad Anteo CityLife, «Les saisons» di Jacques Perrin e Jacques Cluzaud, viaggio alla riscoperta dell’intera regione europea che condividiamo con gli animali selvatici dalla fine dell’era glaciale; e un incontro a ottobre di Forest Bathing al parco Nord, a cura di Francesco Becheri, responsabile della Stazione di Terapia Forestale Pian dei Termini (Pt).

LA GUIDA – Il 29/9 a CityLife, il 25/10 esperienza al Parco Nord

Dopo la proiezione di «Il était une forêt» di Luc Jacquet, il Gruppo Prada presenta il 29 settembre a Milano presso AriAnteo CityLife (ore 20) una seconda serata di cinema dedicata alla Forestami Academy con il documentario «Les saisons» (2015) di Jacques Perin e Jacques Cluzaud (selezionato come il primo film dal Festival CinemAmbiente), viaggio nella storia della regione europea dove la crescita improvvisa di una immensa foresta ha determinato trasformazioni legate al ciclo delle stagioni. L’iniziativa è gratuita, basta registrarsi sul sito pradagroup.com. Inoltre il 25 ottobre, Forestami Academy offre una prova di Forest Bathing al Parco Nord Milano con lo psicoterapeuta Francesco Becheri, fondatore e responsabile scientifico della Stazione di Terapia Forestale di Termini (Pistoia). Forestami Academy, progetto del Gruppo Prada, è un programma strutturato in tre anni di incontri, seminari e workshop coordinati da Maria Chiara Pastore.

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19 settembre 2024 (modifica il 19 settembre 2024 | 07:59)

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