
(LaPresse) – «È importante che nessuno sottovaluti certi segnali ai limiti dell’eversione provenienti da ambienti estremisti, oltranzisti, che si travestono da ProPal ma arrivano a compiere atti di violenza intimidatoria oggettivamente pericolosi»: così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, a margine di una visita nella redazione de La Stampa a Torino dopo l’assalto di venerdì scorso.
«È un attacco alla democrazia che proviene dall’estremismo dei centri sociali e non tiene conto del fatto che quando si colpisce un giornale, in particolare La Stampa a Torino, si colpisce un presidio di libertà e democrazia» ha aggiunto Giuli, «a questa forma di violenza bisogna rispondere in modo coeso, con una vigilanza che parta da tutte le istituzioni e i corpi sociali. Bisogna fare sentire a La Stampa l’appoggio trasversale di tutte le forze, politiche e istituzionali».
Secondo il ministro «i centri sociali, di qualunque ordine e grado, o sono strutture che vivono all’interno della legalità o vanno liberati. Sono sempre ben accetti quando rispettano la legalità, svolgendo il loro ruolo. Ma se diventano focolai di violenza e vanno al di là del perimetro della legge, diventano un problema da affrontare». Giuli ha parlato di clima «oggettivamente brutto, quando il direttore Culicchia viene contestato perché presenta un suo libro, quando il ministro Crosetto viene bruciato in effigie, bisogna rispondere mostrando solidarietà da tutto l’arco costituzionale. Tutto ciò che ha a che vedere con l’espressione del libero pensiero deve essere protetto garantito e determinati segnali di intolleranza vanno denunciati e isolati. Serve vigilanza democratica».
01 dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
01 dicembre 2025
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