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Un anno lungo dodici film. Il Calendario Epson 2025 celebra il cinema con una serie di tavole realizzata dall’artista e illustratore Manuele Fior. La nuova edizione del calendario, presentata la sera del 18 novembre in un evento speciale alle Officine del Volo a Milano, ha come titolo Fermo Immagine e gioca con la capacità dell’arte di fissare il momento, di cogliere l’attimo.
Non c’è un filo conduttore che lega i film, alcuni sono molto noti, altri quasi sconosciuti, a fare da collante sono invece la mano raffinata e riconoscibile di Fior e il suo gusto personale: «Nasco come fumettaro, per me è normale mescolare linguaggi diversi, arte, letteratura, cinema — racconta al “Corriere” —. Sono abituato a fare a pezzi i film che amo, a scomporli: isolo alcune scene e le rimonto, riscrivo le sceneggiature».
Quanto alla tecnica utilizzata, Fior ha lavorato in maniera molto tradizionale, disegnando tutto a mano con le tempere: «Si pensa spesso che questa tecnica andasse bene per l’Ottocento, per le visioni di Venezia, invece — aggiunge — offre uno sguardo diverso sul contemporaneo. Se disegni un grattacielo o un supermercato con le tempere è un’altra maniera di investigare il reale». I disegni sono stati poi digitalizzati e stampati con tecnologia Epson.
Il progetto del Calendario Epson compie 25 anni, nato nel 2000 per le prime venti edizioni ha ospitato i grandi nomi della fotografia italiana, da cinque anni dà spazio a maestri del’illustrazione. «I progetti complicati hanno bisogno del loro tempo — spiega Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia —, noi ci abbiamo messo un quarto di secolo per arrivare al punto dove siamo. Il calendario è un percorso in cui incontriamo persone con competenze diverse, esperienze e prospettive che ci contaminano, che ci arricchiscono». E aggiunge: «Realizzare molta della parte editoriale e redazionale all’interno fa sì che il calendario nasca insieme con gli artisti di volta in volta coinvolti. Come è stato nel caso di Fior, un pittore».
Il 2025 del Calendario Epson si apre con le suggestioni de La cicatrice interiore (1972; gennaio) di Philippe Garrel. «È l’unico film che non conoscevo — osserva Fior —, l’ho scoperto per caso mentre facevo ricerche, è un’opera un po’ surrealista con Nico, la cantante dei Velvet Underground». Poi un classico come Colazione da Tiffany (1961; febbraio) con Audrey Hepburn, e l’horror Rosemary’s Baby (1968, marzo) di Roman Polanski. Tre i cult movie italiani: Il Decameron (1971; aprile) di Pier Paolo Pasolini, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970; giugno) diretto da Elio Petri con Gian Maria Volonté e Florinda Bolkan, Oscar come miglior film straniero nel 1971; e Il deserto rosso (1964; novembre) diretto da Michelangelo Antonioni con Monica Vitti. Svela Fior al riguardo: «Ho disegnato il volto della Vitti decine di volte, ogni volta era diverso».
«Il Calendario Epson, stampato in 800 copie non in vendita — ha ricordato dal palco Alberto Raviolo, country manager di Epson Italia — è per le sue caratteristiche un oggetto unico e iconico».
Illustratore tra i più apprezzati a livello internazionale, premiato nel 2011 con il più importante riconoscimento per il fumetto d’autore, il Fauve d’or del Festival di Angoulême (Francia) e quest’anno celebrato da una mostra a Palazzo Blu di Pisa, Fior ha interpretato il catalogo Epson in maniera sorprendente e originale. Osserva in proposito Gianluca Folì, art director del calendario: «Fior ci accompagna in un’analisi retrospettiva del cinema d’autore con uno sguardo forte e personale, capace di trasformare sequenze visive in fermi immagine densi, materici, opposti alla l’effimera celluloide».
C’è, tra tutti, una pellicola preferita da Fior, Picnic ad Hanging Rock (1975; settembre): «Il film di Peter Weir mi ha attratto subito per la maniera in cui era girato, un ritmo lento, contemplativo: ci sono primi piani che valgono un ritratto di Rembrandt. È un’opera che sta a cavallo tra esperienza cinematografica e pittura. E il fatto che l’enigma del film, la sparizione di alcune ragazze, non venga risolto fa sì che la pellicola si apra a una dimensione cosmica». Nel suo essere incentrato sul mistero magnetico della bellezza, il film vuole poi essere di buon auspicio per l’anno a venire: «Di momenti di bellezza ce n’è sempre bisogno — osserva Fior — oggi più che mai».
Completano il calendario 2025 gli istanti cinematografici scelti da Fior da Le due inglesi (1971; maggio) di François Truffaut; Il disprezzo (1963; luglio) di Jean-Luc Godard; il fantasy Big fish (2003; agosto) di Tim Burton; Fiori d’equinozio (1958; ottobre) del maestro giapponese Yasujiro Ozu; e Intrigo Internazionale (1959, dicembre), capolavoro diretto da Alfred Hitchcock.
Il progetto
Il Calendario Epson 2025 ha come titolo «Fermo Immagine» ed è dedicato al mondo del cinema. L’illustratore Manuele Fior ha realizzato 12 tavole originali con altrettanti fotogrammi di film. Le tavole realizzate a tempera su carta con gouache e inchiostri acrilici, sono state acquisite con scanner e stampate con i sistemi professionali di Epson. Le stampe sono realizzate da Opificio Arte Stampata. Il progetto del calendario Epson è nato nel 2000 e nella sua storia ha coinvolto maestri della fotografia e dell’illustrazione. Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia ha seguito il progetto dalla nascita. È la quinta edizione consecutiva dedicata all’illustrazione Il Calendario Epson 2025, presentato lunedì 18 novembre alle Officine del Volo a Milano, è in tiratura limitata (800 copie) e non è in vendita
21 novembre 2024 (modifica il 21 novembre 2024 | 15:02)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
21 novembre 2024 (modifica il 21 novembre 2024 | 15:02)
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