Dalla disabilità all’inclusione, il «ponte» della musica

di Anna Paola Merone «Suoni senza barriere» è la nuova iniziativa del teatro partenopeo che sviluppa l’autonomia

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Si chiama «Suoni senza barriere» il progetto che la Fondazione Teatro di San Carlo ha realizzato a favore di giovani con disabilità fisiche, cognitive e sensoriali che hanno tra i 16 e i 40 anni. Un inedito nel panorama delle fondazioni lirico sinfoniche, che si pone come obiettivo quello di creare un ambiente inclusivo e accessibile attraverso la musica. Al progetto — 30 incontri di due ore, da ottobre 2024 a maggio 2025 — hanno aderito 50 partecipanti, quasi il doppio di quelli inizialmente previsti, coinvolti in attività organizzate nel teatro e nel Memus, il museo del San Carlo che da anni è all’avanguardia sul fronte dell’inclusività e del superamento delle barriere, con pannelli in Braille, tecnologie audiovisive e digitali e nessun ostacolo fisico. «Suoni senza barriere» ha trovato casa in questo spazio e fa leva sulle competenze di un team di professionisti affiancati da specialisti — psicologi cognitivi e musicoterapisti — per garantire una connessione tra mondi e storie.

«Le diverse disabilità non sono viste come un ostacolo — spiega il direttore generale della Fondazione, Emmanuela Spedaliere, ideatrice del progetto — ma come unicità individuali da valorizzare nel loro insieme. L’obiettivo è integrare la diversità dei partecipanti, creando un percorso armonico che esalti le differenze nella loro complessità. Rilevante è stato il supporto della Città Metropolitana, della Fondazione Giovan Battista Baroni e di altri privati che fin da subito hanno accolto il progetto con entusiasmo».

La musica diventa così una leva per il miglioramento del benessere personale e collettivo ed è il filo rosso che mette insieme persone diverse in un laboratorio che offre uno spazio sicuro e stimolante, in cui ciascuno esplora e sperimenta secondo le proprie capacità. È un mezzo per migliorare la qualità della vita, aiuta a sviluppare competenze per l’autonomia e il benessere quotidiano ed è un’opportunità per esplorare strumenti, ritmi e suoni. L’utilizzo di tecnologie e strumenti anche adattati permette di superare barriere fisiche o cognitive, rendendo ogni attività accessibile e coinvolgente. I partecipanti potranno acquisire competenze che possono applicare nella vita quotidiana, come la gestione dell’attenzione, il miglioramento della memoria, la coordinazione dei movimenti e la capacità di lavorare in gruppo. «Suoni Senza Barriere» è sostenuto da una rete di privati, ma per la partecipazione è previsto comunque un contributo di 90 euro.

Da sapere

«Suoni senza barriere» è il progetto della Fondazione Teatro San Carlo rivolto ai giovani con disabilità fisiche, cognitive e sensoriali tra i 16 e i 40 anni: cinquanta i partecipanti nei 30 incontri di due ore ciascuno fino a maggio 2025.

Nella foto, il Teatro San Carlo

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20 novembre 2024 (modifica il 20 novembre 2024 | 10:00)

20 novembre 2024 (modifica il 20 novembre 2024 | 10:00)