Contract District Group, la società che mette in relazione il mondo dell’arredo con quello dell’edilizia, si prepara a celebrare dieci anni con un salto tecnologico: la nascita di «Desop» (acronimo di Design Operations) una start up innovativa e un software nativo che dal 2026 diventerà il centro di ricerca e configurazione del gruppo. L’obiettivo è creare un modello esperienziale, digitale e scalabile per gestire in modo nuovo la vendita di arredi, a partire dai sistemi più complessi come cucine, armadi e living componibili.
L’integrazione con l’Ai
Il cuore del progetto è l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi di design e distribuzione. «Abbiamo investito diverse centinaia di migliaia di euro per portare l’AI dentro i nostri flussi», spiega il ceo e fondatore Lorenzo Pascucci. Il sistema permetterà ai clienti di arrivare al primo appuntamento e uscirne con render, preventivo e una proposta di progettazione calibrata sullo spazio disponibile. Una combinazione tra algoritmi proprietari e il vasto archivio accumulato negli anni, capace di generare soluzioni personalizzate attingendo ai cataloghi di diversi marchi. «Inseriamo dati sull’abitazione, sulle esigenze, sullo stile, e in poco tempo otteniamo una proposta concreta. Nel settore, oggi, non lo fa ancora nessuno».
L’AI non sostituisce il progettista, ma accelera processi che richiederebbero molto più tempo. Per favorire lo sviluppo, Mcd ha separato l’anima operativa da quella tecnico-digitale, costituendo la start up innovativa che guiderà la crescita nei prossimi anni. Ad accompagnare Pascucci ci sono professionisti come Vincenzo Riili, ex cmo di Google Italia con forte expertise di modelli e approcci di AI integration e Paolo Lazzarini, cso di una delle multinazionali italiane quotate più rilevanti del Paese. La nascita di Desop punta «a migliorare l’efficienza di tutti i nostri processi (dal brief del cliente-consulente alla progettazione, al cantiere), digitalizzando l’azienda e l’intero ciclo di vendita» trasformando Cdg «in una piattaforma sempre più scalabile su tre orizzonti di crescita: il potenziamento del nostro core business (B2B2C), l’apertura a un nuovo mercato (B2C) e la creazione di un nuovo modello di cessione a terzi del nostro know-how (B2B “per scalare territorialmente”)».
Il core business
Accanto al fronte tecnologico, resta il modello originario che ha definito l’identità del gruppo. Mcd riunisce in un unico luogo (1.700 metri quadri espositivi) tutto ciò che serve per accompagnare il cliente dalla scelta del capitolato all’arredo finale, facilitando un percorso che nel settore immobiliare residenziale è spesso rimasto “su carta”. «Un modello B2B2C che integra home design e real estate», ricorda Pascucci. Le soluzioni sono personalizzabili e seguite tramite l’app proprietaria Home J, che digitalizza l’intero avanzamento.
Nel frattempo il mercato è cambiato. Se una parte degli acquirenti compra per viverci, sempre più spesso oggi si acquista per investimento. «A Milano molti comprano per mettere subito a reddito l’immobile: una sorta di “commodity” da immettere sul mercato già pronta per essere affittata. Negli ultimi tre anni i progetti di questo tipo si sono decuplicati, soprattutto da parte di grandi gruppi assicurativi e bancari».
La crescita
Contract district Group ha accompagnato questo trend e ha visto ampliarsi il proprio perimetro: oggi gestisce circa 600 appartamenti l’anno, quindi 600 famiglie, ognuna con una personalizzazione dedicata, e conta 84 dipendenti, contro i sette del 2016. Chiuderà l’anno con un fatturato di circa 18 milioni di euro, generato quasi interamente a Milano. «Ci siamo ampliati anche a Roma con gli stessi servizi, ma Milano resta il nostro principale punto operativo».
Le consegne
Sul fronte immobiliare, la società gestisce oggi una pipeline di diverse centinaia di appartamenti in affitto. A Milano sta consegnando un progetto di 142 unità di housing sociale con servizi di interior design integrati. «Un modello che porta qualità tipica dei segmenti più alti anche a target più ampi, e il risultato è quasi sold out».
Da gennaio partirà la commercializzazione di oltre 140 unità al Villaggio dei Giornalisti alla Maggiolina, riqualificate da Generali e destinate al multifamily in affitto. Inoltre, Contract district group collabora con Investire Sgr su due fondi tra Roma e Milano, per altri 180 appartamenti.
«Milano resta la piazza più attrattiva, anche se Roma, complice il rallentamento del capoluogo lombardo, sta iniziando a beneficiare di nuove dinamiche».
2 dicembre 2025
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