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di Federico Fubini
Appare più probabile che altri governi oggi si nascondano dietro le obiezioni belghe, tenendo in secondo piano le proprie riserve. E poi, forse, c’è anche una ragione meno confessabile
La pressione in vista di un accordo per l’uso delle riserve russe a favore dell’Ucraina ricade oggi tutta sul Belgio. È in Belgio che si trova il 90% circa di quei beni congelati, con i 185 miliardi depositati presso la piattaforma finanziaria (privata) Euroclear con base a Bruxelles.
È sempre il Belgio ad aver espresso le maggiori riserve all’uso di quei fondi russi, temendo di




