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Caso Albanese, il sindaco di Bari Vito Leccese tira dritto: «Sul raid a “La Stampa” un’uscita infelice, ma non cambio idea»

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Il centrodestra prepara alcune contromosse, per ora top secret. Mentre a sinistra serpeggia qualche velata perplessità. Tra chi sostiene che l’ultima «uscita» non intacchi minimamente la decisione presa la scorsa estate e chi invece tra i corridoi di palazzo continua a ribadire che «forse sarebbe stata necessaria una riflessione preventiva».

Francesca Albanese torna ad animare il dibattito politico al Comune di Bari e questa volta per le sue dichiarazioni sull’assalto, avvenuto venerdì scorso, di un gruppo pro Pal alla redazione della La Stampa di Torino. «Condanno l’irruzione ma questo deve essere anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro, per riportare i fatti al centro del nuovo lavoro e, se riuscissero a permetterselo, anche un minimo di analisi e contestualizzazione» ha dichiarato la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.

Parole, poi corrette e precisate, che hanno però scatenato l’ennesima polemica, arrivate fino a queste latitudini visto che il 4 agosto scorso il sindaco di Bari Vito Leccese ha conferito ad Albanese le chiavi della città. Non senza critiche, specie da destra, piovute poi copiosamente nelle settimane successive quando la relatrice Onu ha prima bacchettato il sindaco di Reggio Emilia e poi ha abbandonato gli studi tv di La7 durante un talk con la senatrice a vita Liliana Segre.

Leccese: «Condividiamo la solidarietà per il popolo palestinese»

Ora questo nuovo «caso» sul quale anche Leccese dice la sua: «Giustificare la violenza come un monito, anche solo con un’uscita infelice, è qualcosa che non dovrebbe mai accadere a maggior ragione se alcuni atti vanno a intaccare un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, qual è la libertà di stampa. Si tratta di una dichiarazione lontana dai valori in cui credo, come sindaco e come cittadino italiano». 

Allo stesso tempo però il primo cittadino continua a difendere la sua scelta: «Il conferimento delle chiavi della città non è stato un “riconoscimento” individuale ma un atto di adesione della comunità a un ideale di giustizia e solidarietà nei confronti del popolo palestinese, vittima della brutale aggressione israeliana». «È un gesto – aggiunge – dal forte valore simbolico: significa aprire idealmente la nostra comunità a un orizzonte più ampio, di affermazione di una cultura di pace in continuità con la storia di Bari e con l’identità del nostro santo patrono, San Nicola, simbolo di accoglienza e di dialogo tra popoli e culture».

Insomma, nessuna retromarcia su quelle chiavi, anche se il centrodestra annuncia di voler riportare il tema nell’agenda comunale. «Noi, che da il primo momento abbiamo evidenziato “il ruolo divisivo” della Albanese, stiamo preparando una iniziativa per contestare nuovamente la consegna delle chiavi. Partirà da Fratelli d’Italia e poi la condivideremo con gli altri alleati», dice Antonio Ciaula, capogruppo di FdI al Comune. «Il tempo evidentemente – aggiunge il consigliere comunale meloniano – ci sta dando ragione, anche se siamo rimasti inascoltati». Il centrodestra la scorsa estate sino all’ultimo tentò di convincere il sindaco a fare marcia indietro con una lettera-appello e poi persino con un flash mob all’esterno del teatro Piccinni proprio durante la cerimonia di consegna delle chiavi.

«È stata un’iniziativa individuale del sindaco»

«Un riconoscimento che non può essere revocato dal Consiglio visto che non c’è stato un voto o alcun atto consiliare che ha stabilito il conferimento. È stata un’iniziativa individuale del sindaco – avverte qualche veterano di palazzo di città -. Quelle chiavi semmai potrebbero tornare indietro solo se la Albanese decidesse un giorno di restituirle».

E la memoria corre al 2013 quando l’allora portiere belga del Bari, Jean Francois Gillet, decise di restituirle all’allora sindaco Michele Emiliano. Gillet era incappato nell’inchiesta calcioscommesse, ma dopo ne uscì completamente pulito e innocente.


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2 dicembre 2025

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