
In Italia tornerà lo storico marchio Gs. Il gruppo italiano NewPrinces ha completato l’operazione di acquisto della catena di supermercati francese Carrefour. L’acquisizione, che porterà alla nascita del secondo gruppo italiano dell’agroalimentare per fatturato, interessa mille negozi per un accordo che supera il miliardo di euro. L’operazione, annunciata lo scorso luglio, ha ottenuto il via libera della Commissione Europea che l’ha giudicata compatibile con le leggi del mercato comunitario.
I tre anni
In tre anni prenderà così forma il progetto di rilancio, a partire dall’insegna che sarà Gs, voluto da Angelo Mastrolia, proprietario e presidente esecutivo di NewPrinces. Il gruppo, in fase di espansione, ha in pancia più di 30 marchi alimentari tra cui Delverde, Plasmon e Centrale del Latte. Conta 13 mila dipendenti in Italia, più di 18 mila nel mondo, e prevede di chiudere l’esercizio del 2025 con un utile netto superiore ai 700 milioni di euro. Spiega Mastrolia in una nota: «Con l’ingresso di Carrefour Italia, NewPrinces Group raggiunge una dimensione senza precedenti, con ricavi consolidati pari a circa 7 miliardi di euro e un profilo patrimoniale che, entro fine anno, prevediamo superiore a 1,1 miliardi». E aggiunge: «L’integrazione di Carrefour Italia rappresenta per noi anche un’opportunità concreta per rafforzare un elemento fondamentale della nostra identità: il rapporto tra industria e retail. La nostra storia nasce dall’industria alimentare e conosciamo in profondità le esigenze di chi produce. Per questo ci impegneremo a garantire un approccio equo, trasparente e collaborativo con tutti i fornitori di Carrefour Italia, valorizzando il lavoro delle filiere e assicurando stabilità, correttezza e partnership di lungo periodo».
Il marchio storico
La scelta del marchio Gs è di fatto un ritorno alle origini. Gs, sigla che sta per Generale Supermercati, è la celebre catena lanciata negli anni Sessanta da Marco Brunelli e Guido Caprotti a Roma e diventata un punto di riferimento per gli italiani. Passò poi alla Sme, che riuniva le attività agro-alimentari controllate dall’Iri, tra il 1966 e il 1975 fino ad entrare nella Schemaventuno delle famiglie Benetton e Del Vecchio nel 1995. Solo nel 2000 venne venduta alla francese Carrefour per 5 mila miliardi di lire, come ricorda l’articolo dell’Archivio del Corriere della sera.
Cosa cambia per i lavoratori
In attesa del rilancio del marchio che richiederà tempo, è previsto il mantenimento delle insegne Carrefour per un periodo massimo di tre anni, resta ancora da sciogliere il nodo dell’occupazione con i sindacati preoccupati per possibili riduzioni del personale. In Italia Carrefour impiega ad oggi circa 24 mila lavoratrici e lavoratori. Dopo l’incontro del 30 luglio scorso al ministero delle Imprese e del Made in Italy, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno a più riprese sollecitato la ripresa del confronto con la direzione aziendale francese e con la nuova proprietà. Obiettivo: conoscere i contenuti del piano di rilancio per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, la continuità delle attività e la corretta applicazione delle normative contrattuali.
2 dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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