
La città dei taglieri frena. Secondo l’osservatorio della Camera di Commercio di Bologna dall’inizio dell’anno, e i dati sono aggiornati al 30 settembre, hanno chiuso 304 ristoranti. In tutta la città metropolitana le imprese della ristorazione sono 6.408, di esse 142 sono nate dopo il primo gennaio 2025. Delle 304 imprese che hanno abbassato la saracinesca, però 79 sono state chiuse d’ufficio perché non operavano da tempo sul mercato. Il saldo fra nuove nate e chiusure è, dunque, di 162 attività.
La Camera di commercio: «Non ci si può improvvisare»
A questi numeri, che di fatto confermano l’allarme «desertificazione» riguardante però soprattutto i negozi di abbigliamento e calzature lanciato nelle scorse settimane da Confcommercio nazionale e ribadite anche dal direttore generale di Ascom Giancarlo Tonelli, guarda con preoccupazione, ma anche col consueto ottimismo, il numero uno di Palazzo della Mercanzia, Valerio Veronesi.
«Dispiace sempre registrare delle chiusure —analizza il presidente —, ma dobbiamo ammettere che la ristorazione è diventata una professione molto complessa, che non ammette più scorciatoie». Sono finiti, insomma, «i tempi in cui aprire un ristorante poteva essere un piano B o un’avventura tentata senza una solida preparazione manageriale. Oggi un ristoratore deve saper gestire la difficoltà di reperimento del personale, i costi energetici, la competizione nel digital marketing, il ciclo delle materie prime e potremmo andare avanti ancora ed ancora».
Ecco perché secondo Veronesi «probabilmente a cedere il passo in questi mesi sono state soprattutto quelle realtà imprenditoriali che si sono avventurate nel settore senza gli strumenti adeguati, scontrandosi con un mercato che cambia continuamente e non perdona più l’approssimazione». Vince, quindi, la qualità e l’elevata professionalità di chi gestisce le imprese della ristorazione.
«Non prevediamo variazioni, la differenza è la competenza»
«Questo è un settore in cui non si può improvvisare — ribadisce il presidente dell’ente camerale –— tanto più a Bologna che ha una forza attrattiva straordinaria. L’università, l’aeroporto, la fiera, la forza attrattiva del Tecnopolo, la posizione geografica strategica: sono tutti elementi che garantiscono un bacino importante per chi riesce ad anticipare tendenze e cambiamenti. Per questo non prevediamo ulteriori variazioni statistiche di rilievo — conclude — : il mercato si sta assestando su un nuovo equilibrio, dove a fare la differenza sarà sempre di più la competenza imprenditoriale».
2 dicembre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
2 dicembre 2025
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