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Basket, il dirigente della squadra giovanile sconfitta 210-3: «Noi facciamo giocare tutti, l’inclusione conta più del risultato»

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Non si placano le polemiche legate alla partita di basket terminata 210-3 nel campionato Under 17 regionale veneto Silver, dove la Polisportiva Casale ha travolto lo scorso 29 novembre il Mogliano Veneto Bianco con un divario mai visto. A tre giorni di distanza dall’accaduto i botta e risposta continuano, sempre alla ricerca della stessa risposta: giusto o sbagliato non fermarsi anche di fronte a un divario tecnico debordante? Il Casale vincente ha pubblicato una foto festosa sui social, suscitando accuse di scarsa sportività. Che martedì 2 dicembre sono continuate, in modo ancora più acceso. Su Facebook è intervenuto con un post uno giovane cestista del Mogliano: «Ciao, sono uno dei giocatori del Mogliano che ha giocato sabato e concordo, c’è stato un po’ un momento di poco rispetto però alla fine si va avanti. I valori dello sport non sono solo vincere, ma anche divertirsi e imparare alla fine». 

Il dirigente del Mogliano: «La vera vittoria è l’inclusione»

Una presa di coscienza che non è isolata. Il dirigente del Mogliano Pierpaolo De Pazzi prova a smorzare un po’ i toni, nel tentativo di proteggere e isolare i ragazzi: «Al centro del nostro progetto – dice – ci sono i ragazzi. Vogliamo garantire a ciascuno di loro, a tutti, la possibilità di fare sport, di crescere in un ambiente sano e di inseguire le proprie passioni. Conta il percorso umano e sportivo dei ragazzi, non il vincere o perdere. Giudicare solo dai risultati è parziale. Questi ragazzi sono sempre presenti in palestra e si impegnano per migliorare ben consci delle difficoltà a cui vanno incontro. Non sono stati lasciati fuori. Hanno il loro percorso, con le giuste attenzioni da parte della società e dello staff». Per poi entrare nel dettaglio: «All’interno del nostro settore giovanile – aggiunge De Pazzi – ci sono squadre di vario livello che permettono per ciascuno il percorso migliore. Abbiamo 55 ragazzi nella categoria under17 con quattro squadre. Dire a 15 ragazzi che vogliono venire in palestra a fare sport, a giocare a basket, che non c’è posto per loro perché magari hanno iniziato a giocare da poco, sarebbe stata una sconfitta ben peggiore sportivamente ed umanamente. Spetta a noi adulti essere coerenti con questi valori che ci porta oggi a proteggerli da questa esposizione». Concludendo così: «La vera vittoria di un settore giovanile è l’inclusione – sottolinea de Pazzi – è dare spazio a tutti nel miglior modo possibile. Certamente questa situazione ci dispiace ma ci spinge ad essere ancora più vicini ai nostri ragazzi. Siamo fieri ed orgogliosi di loro e di tutti gli altri a prescindere dai risultati».

Casale: «Rispetto significa giocare al massimo»

La Fip provinciale di Treviso ha dato il via a una serie di verifiche, anche perché Mogliano era già reduce da sconfitte pesantissime, frutto di un progetto inclusivo che porta in campo ragazzi di livelli molto diversi. Casale ha replicato difendendo l’idea che «rispetto significa giocare al massimo» e chiede «regole per interrompere le gare in caso di manifesta superiorità». La contro-obiezione era arrivata dalla Fip provinciale: «Una volta vinta la partita, che senso ha infierire oltre misura?», si era chiesto il responsabile Fabio Coldebella. Resta il tabellone impietoso, 210-3, e un interrogativo sospeso: dove finisce l’agonismo e dove dovrebbe iniziare il buon senso?


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2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 17:52)

2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 17:52)

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