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Torino aumenta la tassa di soggiorno fino a 4,40 euro a notte. L’ira degli albergatori: «Profondamente iniqua»

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Torino città turistica, e così sia. Con tutti i benefici e i costi del caso, anche quelli che gravano sul portafogli dei visitatori in città e di chi ha deciso di fare dell’attività ricettiva un business. Perché aumenta la tassa di soggiorno, che da 2,30 euro passa a 3,80 euro a notte per i b&b. Stesso discorso, in cifre diverse, vale per chi sceglierà gli hotel. Qui la tassa varia in base alle stelle della struttura alberghiera: fino alle due stelle sale da 2,30 euro a 3 euro, mentre per i tre stelle la cifra aumenta da 2,80 a 3,50 euro. Nei quattro stelle si arriva a 4,40 euro al posto dei 3,70 euro, mentre i 5 stelle restano a 5 euro. D’altronde, oltre quella cifra non si può andare.

Se cresce il turismo, con 2,9 milioni di arrivi in Piemonte di cui il 37% a Torino e cintura, allora il Comune punta a superare la quota di ricavi dalla tassa di soggiorno, che lo scorso anno si aggirava intorno ai 10 milioni di euro

Il disappunto della categoria

Un aumento che non piace agli addetti ai lavori, in primis agli albergatori che ritengono «profondamente iniqua la tassa di soggiorno», in quanto colpisce unicamente le attività turistico-ricettive e coloro che soggiornano fuori casa.
«Registriamo con disappunto la decisione della Giunta comunale di incrementare la tassa di soggiorno – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –. A fronte dell’aumento di interesse verso le nostre destinazioni, si evidenzia come a pagare siano soltanto le attività e i clienti della ricettività. Confidiamo che al danno non si aggiunga la beffa. Per questo motivo auspichiamo finalmente l’apertura dei servizi interni alla clientela che non soggiorna nelle strutture ricettive, misura che potrebbe dare slancio all’attrattività di investimenti oltreché finalmente una possibilità di effettiva restituzione alla cittadinanza di quel valore aggiunto che le nostre imprese producono».

«Effetto respingente»

Anche i titolari e gestori dei b&b, il presidente di Host Italia, si dice contrariato rispetto alla misura. Spiega come Torino, città turisticamente in crescita ma non ancora del tutto affermata, possa soffrire degli effetti collaterali della misura: «Siamo contrariati, anche perché l’aumento sulle nostre strutture è decisamente più alto rispetto a quello degli hotel. Il turismo a Torino è come un elastico, si tira finché non si strappa. Il rischio è che, chiedendo di più a chi offre il servizio ricettivo, si possa creare un effetto respingente in un momento in cui la città sta formando la sua identità turistica. Oltretutto è stata una scelta imposta, non abbiamo avuto voce in capitolo. E tutto ciò grava sui 4.800 annunci attivi oggi in città».

La replica degli assessori

Dal Comune arriva la risposta di Domenico Carretta, assessore ai Grandi Eventi: «Parliamo di una tassa di scopo, quindi indirizzata a sostenere e rafforzare il comparto turistico e a potenziarne i servizi. Gli indicatori ci dicono che il turismo è in crescita, dobbiamo quindi farci trovare pronti per mantenere uno standard elevato di offerta e rispondere alle esigenze dei turisti, consolidando ulteriormente il nostro posizionamento nella promozione e organizzazione di grandi eventi che hanno dato a Torino una riconoscibilità internazionale».
Così come Gabriella Nardelli, assessora al Bilancio, giustifica la decisione sull’adeguamento delle tariffe spiegando che «l’adeguamento dell’imposta di soggiorno si è reso necessario per implementare ulteriori interventi in materia di turismo». E aggiunge: «Con l’occasione abbiamo anche modificato il regolamento per l’applicazione dell’imposta di soggiorno, aggiornandolo alla luce delle più recenti previsioni normative». Tre le novità: «L’esenzione dal pagamento dell’imposta per le persone con disabilità grave, unitamente a un accompagnatore; l’esenzione dal pagamento dell’imposta per gli appartenenti al personale della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e delle altre Forze Armate durante lo svolgimento delle attività di ordine e sicurezza pubblica. Infine, il conteggio del limite massimo di pernottamenti assoggettati al pagamento dell’imposta -pari a 7- verrà effettuato su base annua e non più trimestrale, il che rappresenta un’agevolazione significativa, ad esempio, per coloro che effettuano trasferte lavorative».


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2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 18:25)

2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 18:25)

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