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Manovra, altri 21 emendamenti bocciati: saltano Opzione Donna e la flat tax per i giovani, torna il Mes

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Sono 21 in totale le proposte di cambiamento della manovra di Bilancio dichiarate inammissibili. Bocciate: 4 per materia e 17 per copertura. Salta ad esempio quello di FdI che puntava a prorogare Opzione donna. Vengono fermati anche un emendamento che consentiva al ministero del Turismo di avvalersi del personale Ales ed un altro della Lega che prevedeva la flat tax per l’assunzione di giovani al 10% sui redditi fino a 35 mila euro. 

Premi di produttività

Non passa il vaglio di ammissibilità un altro emendamento di FdI sulla detassazione dei premi di produttività per i redditi fino a 28 mila euro. Stop anche alle norme sulla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato al Sud, sulla detassazione degli straordinari del personale infermieristico delle strutture private, su semplificazioni in materia di gestione di pratiche presso le Camere di Commercio e per la promozione di comunità energetiche in forma cooperativa. 

Resta l’emendamento sul Mes

Tra gli inammissibili per materia c’è anche la proposta di FI sull’autofattura per l’acquisto di tartufi da raccoglitori occasionali. Rimane in vita invece l’emendamento sul Mes, riferisce il relatore della Lega Claudio Borghi al termine dell’Ufficio di presidenza: «L’emendamento sul Mes c’è, con la nuova riformulazione è stato dichiarato ammissibile», spiega. 

L’oro di Bankitalia

«È in istruttoria. Ho appreso oggi che la Bce sta esaminando la comunicazione che è stata mandata debitamente dal governo», dice invece il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato Lucio Malan, interpellato sull’emendamento alla manovra a sua firma che chiede che «le riserve auree gestite dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano». Oggi il Financial Times riporta come la Bce ha detto che «è stata consultata dalle autorità italiane sulla bozza di emendamento e sta attualmente valutando la questione». La riserva aurea dello Stato ammonta a 2.452 tonnellate ed ha funzione di rafforzare la fiducia nella stabilità del sistema finanziario italiano. Al cambio attuale, oltre 4.100 dollari l’oncia, dopo mesi di forte rialzo delle quotazioni, circa il 50% nel corso dell’anno, varrebbe più di 270 miliardi.

Il termine di mercoledì

Le proposte di modifica, precisa l’Ufficio di presidenza della Commissione Bilancio del Senato, sono state cassate «fatta salva la possibilità in sede di votazioni di riformulazione degli emendamenti su proposta del governo». La commissione ha fissato per mercoledì alle 15 il termine definitivo per le eventuali riformulazioni o sostituzioni di emendamenti inammissibili. 

2 dicembre 2025

2 dicembre 2025

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