
I porti della Grecia sono uno dei terreni meno conosciuti ma più caldi del grande confronto strategico in corso tra America e Cina. Il Parlamento di Atene ha autorizzato il 27 novembre scorso l’ampliamento degli attracchi e dei cantieri navali di Eleusi, città industriale 20 chilometri a est di Atene, che nel 2023 erano stati acquistati dall’americana Onex. Il gruppo Usa ha ottenuto l’uso di 40 ettari supplementari, che gli consentiranno di estendere la sua attività oltre la cantieristica, ai settori commerciali, logistici, energetici, portuali e militari. La collocazione di Eleusi, vicina a un aeroporto militare e snodo ferroviario primario, ne fa un luogo ideale sotto molti punti di vista.
Ma la vera importanza della città è un’altra: la sua vicinanza al porto del Pireo, detenuto al 67% dalla società pubblica cinese Cosco e definito dal leader di Pechino Xi Jinping «la testa del Dragone». Detto altrimenti, lo sviluppo portuale e cantieristico di Eleusi può essere una decisiva testa di ponte degli Stati Uniti per contrastare direttamente l’influenza cinese nel Mediterraneo, componente strategica ineludibile della nuova via della seta.
Cosco ha infatti acquisito la gestione del Pireo nel 2016, con una concessione valida fino al 2052, e da allora non ha mai cessato di aumentarne la capacità, facendolo diventare nel 2023 il quarto d’Europa per i container. Da poco insediatasi ad Atene, la nuova ambasciatrice americana in Grecia, l’ex compagna di Donald Trump jr. e presentatrice di Fox News Kimberly Guilfoyle, ha subito fatto salire la tensione, definendo «riprovevole» che una struttura così importante come il Pireo sia nelle mani della Cina, principale concorrente degli Usa.
La risposta non si è fatta attendere. L’ambasciata cinese di Atene ha definito «gravi ingerenze negli affari interni greci» le dichiarazioni di Guilfoyle, accusandola di «voler minare la stabilità». E ancora: «Il Pireo non deve essere vittima di uno scontro geopolitico».
È in serio imbarazzo il premier greco conservatore Kyriakos Mitsotakis, il quale da un lato dice che «gli accordi conclusi dai governi passati vanno rispettati», ma dall’altro cerca di calmare l’Amministrazione Trump, promettendo che «ci saranno altri modi di cooperare con gli americani». Secondo i media greci Washington sarebbe anche interessata all’acquisto da parte di gruppi americani di altri porti ellenici, come Volos, nella Grecia centrale, e soprattutto Alessandropoli, vicina al Mar Nero, dove si trovano già una base Usa e un terminale Gnl per ricevere gas liquefatto.
La differenza di capacità attuale tra Eleusi e il Pireo è enorme, con il primo che gestisce un volume d’affari di appena 5 milioni di euro l’anno, mentre lo scalo ateniese viaggia sui 235 milioni annuali. Ma i piani di crescita di Onex sono molto ambiziosi. Secondo gli esperti, Eleusi verrebbe usato in particolare per i carichi tecnologicamente sensibili e quelli militari, in modo da evitare i rischi di spionaggio da parte cinese.
2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 11:03)
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