Home / Sport / Generoso Rossi e le scommesse: «Mi hanno voluto fregare, ma non ho mai venduto una partita. Il calcio oggi fa schifo»

Generoso Rossi e le scommesse: «Mi hanno voluto fregare, ma non ho mai venduto una partita. Il calcio oggi fa schifo»

//?#

Squalificato per scommesse dopo lo scandalo del 2004, Generoso Rossi — oggi 46enne, in carriera ha indossato le maglie di Bari, Lecce, Venezia e Siena, poi, dopo la sanzione, Queen’s Park Rangers in Inghilterra e poi Triestina, Gallipoli e Sorrento  — si è dovuto reinventare. Gestisce da ormai dieci anni una scuola per portieri chiamata con le sue iniziali, «GR1», a Mugnano di Napoli. Nell’intervista alla Gazzetta dello Sport dice di non seguire il calcio di oggi: «Onestamente mi fa schifo, è senza valori — le sue prime parole —. I calciatori sono diventati cattivi esempi per i bambini. Ai miei ragazzini cerco di trasmettere qualcos’altro, ovvero di non seguire le mode, di non simulare, di non ambire al capo firmato, all’auto di lusso, alla bella vita. Cerco di insegnare a guardare oltre proprio perché da giovane ero così».

Generoso Rossi sa di cosa parla. Nella sua carriera ha sperperato troppi soldi: «Ahimè, sì. Anche se i primi stipendi, ai tempi del Bari, li mandavo a mia madre. A 12 anni ho perso mio padre e sono diventato l’uomo di casa, ho sei sorelle — ha continuato l’ex portiere —. Sono sempre stato uno al quale piaceva uscire e fare serata. Spesso il giovedì o il venerdì rientravo alle tre, ma in campo davo tutto e loro lo sapevano».

«Mi hanno bruciato una carriera che prometteva bene»

Dopo due campionati di serie B vinti, è arrivato appunto il caso scommesse e la squalifica di un anno, ridotto poi a sette mesi. Rossi ricorda: «Ero un pesce piccolo e me lo misero in quel posto. Mi hanno bruciato una carriera che prometteva bene. Ero di proprietà del Palermo. Senza quella squalifica sarei andato alla Lazio a giocarmela con Peruzzi — ha raccontato —. Se scommettevo o no sulle partite? Sì, ma non sulla mia squadra. Scommettevo sulla serie C, ma non potevo farlo. Non mi sono mai venduto una partita, come altri che invece giocano ancora. Uno di questi è Masiello (caso del 2012, ndr), ma penso anche a Fagioli — quest’ultimo coinvolto nel caso 2023, anche lui fermato 7 mesi con 5 di servizi sociali, ndr — . Io li avrei radiati tutti».

All’epoca, tutto iniziò con l’arrivo della polizia in casa: «Entrarono con i mitra e sequestrarono conti bancari, telefono e computer. Fui accusato di associazione a delinquere di stampo camorristico. Non trovarono nulla — ha concluso Generoso Rossi —. Fui accusato di aver manovrato un Chievo-Siena finito 1-1 del 2004, e io non giocavo nemmeno».

2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 10:31)

2 dicembre 2025 ( modifica il 2 dicembre 2025 | 10:31)

Fonte Originale