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Dunia Rahwan: «Parlo con i cani attraverso le emozioni. Il segreto per educarli? Libertà e comprensione»

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I cani sono i supereroi dei nostri tempi. Ogni giorno, nelle piccolezze, compiono imprese straordinarie davanti ai nostri occhi ciechi». Per Dunia Rahwan, educatrice cinofila e speaker radiofonica a Radio Deejay, quello dei nostri amici a quattro zampe è un mondo unico. Un universo fatto di individui a sé stanti, che si assomigliano, ma non si eguagliano. Questo perché I cani non sono tutti uguali, come recita il titolo del suo libro edito Longanesi. Un’unicità dettata da «capacità cognitive ed emozionali, che però non sempre sono colte dagli umani di riferimento o dagli educatori cinofili».

Dunia Rahwan, cosa ci rende ciechi nel riconoscere l’unicità dei nostri cani?
«Scegliere di condividere la propria vita con un cane significa balzare in un mondo sconosciuto, da esplorare con prudenza, curiosità e soprattutto rispetto. Si entra in un pianeta dove si parla una lingua senza parole. Ecco, è qui che arriva la vera complessità, perché non tutti riescono a decifrarla nel modo giusto o quantomeno più funzionale per il benessere dell’essere che abbiamo di fronte».

Come riuscirci?
«Il comportamento del nostro amico a quattro zampe è la somma di tanti fattori. Bisogna fare attenzione alle variabili che lo influenzano, come le emozioni. Capire il perché dei suoi comportamenti, andare alla fonte del “problema” dovrebbe essere il punto di partenza per ogni approccio educativo o rieducativo».

Quindi anche l’educazione cinofila dovrebbe tener conto delle emozioni?
«Con l’esperienza ho scoperto che non si può pretendere ascolto da un cane spaventato, fortemente a disagio, in ansia o in panico, perché tutti questi stati d’animo rappresentano presupposti emotivi che ostacolano l’apprendimento. Anche se nasco come cinofila con approccio cognitivo-relazionale, il lavoro sul campo mi ha portata ad accogliere quello cognitivo-emozionale, che è noto nella psicanalisi umana, ma ancora non caratterizza ufficialmente un filone cinofilo».

In cosa consiste?
«Mettere le emozioni dell’animale al centro e lasciare che ci guidino alla sua comprensione, che di certo sta facendo di tutto per farsi capire da noi».

Comprensione che passa per due fattori essenziali: libertà e comunicazione.
«La libertà è quel diritto inalienabile che ogni essere pensante e senziente dovrebbe vedere garantito, nel rispetto della propria incolumità e di quella altrui (di qualsivoglia specie), mentre la comunicazione è ciò che fa germogliare una relazione, è lo scambio costruito sulla capacità di comprendere l’interlocutore e raccontarci a nostra volta. Questi sono i due pilastri che mi hanno permesso di realizzare il sogno che avevo da bambina: parlare con gli animali».

Come?
«Istaurandoci un rapporto di fiducia. Ma il lavoro deve essere reciproco: per capire un cane è necessario capire anche noi stessi, perché spesso la relazione viene frenata, distorta o consumata dalle nostre “umane miserie”. I peggiori nemici del binomio uomo-cane sono l’ansia, la paura, le richieste di performance e le manie di controllo».

Il nostro cane è lo specchio di noi stessi.
«Senza alcun dubbio lo influenziamo. Quando facciamo vincere la nostra paura e mettiamo il cane dentro un bunker antiatomico temendo per la sua incolumità, spesso lo stiamo privando della sua vita. In fondo ai cani servono poche cose semplici, come può essere una passeggiata in compagnia. Piccoli attimi quotidiani che sono loro necessari per stare bene e mantenere un buon equilibrio psicofisico».

E per i comandi?
«Non è necessaria alcuna particolare tecnica cinofila per insegnare al cane qualunque cosa: fermo, resta lì, vieni, vicino, piano, prendi il legnetto, aspetta e ogni altra parola o frase. Il punto di partenza è un altro. Ai miei cani non ho insegnato nulla di speciale, ma sanno fare tutto ciò che serve. Non mi portano le ciabatte al mattino, semmai me le fanno sparire sotto qualche mobile, né sono telecomandati come robot, però stanno al mondo senza disturbare né danneggiare nessuno, liberi come al guinzaglio, in natura come in città. Li educo alla vita ogni giorno, a ogni uscita, con l’unico grande obiettivo di renderli sereni nel qui e ora».

Dunia Rahwan: «Parlo con i cani attraverso le emozioni. Il segreto per educarli? Libertà e comprensione»

24 novembre 2025 ( modifica il 24 novembre 2025 | 07:39)

24 novembre 2025 ( modifica il 24 novembre 2025 | 07:39)

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