Taxi, gli italiani chiedono più concorrenza e servizi più accessibili

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Il tema è spinoso: sulla liberalizzazione delle licenze taxi lo scontro è molto acceso da almeno un decennio: da un lato i titolari, che a fronte di un investimento importante per ottenerle, non sono favorevoli a un loro aumento, dall’altra i cittadini che invece spingono per avere più vetture disponibili – anche NCC – in modo da migliorare gli spostamenti urbani.

Cosa ne pensano i cittadini

Chiunque abbia visitato una grande città italiana, si è sicuramente accorto che non è facile trovare un taxi libero e il recente decreto ministeriale che impone agli NCC (Noleggio Con Conducente) una pausa obbligatoria di 20 minuti tra una corsa e l’altra, è stato aspramente contestato dagli operatori del settore. Una ricerca, commissionata a SWG da Uber, ha cercato di capire cosa ne pensano effettivamente gli utenti, dal manager che deve correre ad un appuntamento, all’anziano che deve andare in ospedale, fino al turista appena arrivato in stazione.

Il 72% chiede la liberalizzazione delle licenze

7 cittadini su 10 tra gli utenti di taxi e NCC hanno dichiarato di temere un effetto penalizzante sia per i consumatori – a causa di una riduzione della concorrenza a favore dei taxi – sia per i conducenti di NCC. Quasi il 60% degli intervistati è infatti a favore di una maggiore diffusione di questi ultimi, soprattutto nelle aree metropolitane, considerando il servizio da loro offerto una componente essenziale per migliorare la mobilità, tanto che il 72% si è dichiarato a favore di una liberalizzazione delle licenze taxi per garantire una maggiore disponibilità di veicoli. Già ora il tempo di attesa medio per una corsa Uber in Europa è di 5 minuti, mentre in Italia è 20 e il rischio è che il decreto finisca per allungare ulteriormente le code.

Situazione critica rispetto all’estero e Roma è a rischio

Una delle città dove la situazione è più critica e che nel corso del 2025, in occasione del Giubileo, dovrà sopportare un flusso turistico ancora più voluminoso, è Roma. Il 64% del campione preso in esame da SWG crede che i servizi taxi e NCC della capitale non siano già ora sufficienti (la percentuale sale al 78% tra i residenti) mentre alla domanda se, rispetto all’estero, la situazione in Italia sia peggiore o migliore, il 44% si è dichiarato insoddisfatto circa i tempi di attesa nel nostro Paese, percentuale che si riduce al 12% se riferito ad un’esperienza con i taxi all’estero. Risultati simili anche quando si tratta di valutare la facilità nel trovare un mezzo: 46% in Italia, 13% all’estero. Infine, il costo delle corse, che il 57% degli intervistati valuta negativamente con riferimento all’Italia e il 23% all’estero.

Con più taxi e NCC molti rinuncerebbero all’auto

L’insoddisfazione è quindi evidente ma migliora nel caso degli NCC, con il fattore costo visto negativamente solo dal 35% se riferito all’Italia e dal 14% se riferito all’estero. In quanto a tempi di attesa per l’Italia, solo il 22% si è dichiarato non soddisfatto, mentre per l’estero la percentuale scende a quota 13%, con una proporzione molto simile se riferita alla facilità di trovare un mezzo. Più concorrenza, efficienza e capillarità, sono quindi le richieste dei cittadini che, nel 43% dei casi pensa che questa situazione possa anche danneggiare l’immagine dell’Italia all’estero mentre, con una maggiore disponibilità di taxi e NCC il 65% dei cittadini metropolitani sarebbe disposto a ridurre l’utilizzo della propria auto, con benefici impatti sul traffico.

28 novembre 2024 (modifica il 28 novembre 2024 | 20:14)

28 novembre 2024 (modifica il 28 novembre 2024 | 20:14)