Nora Ephron, così cucinava la vita: storie, incontri e ricette nel libro di Angela Frenda

di GIULIA ZIINO Esce il 18 ottobre «Una torta per dirti addio» (Guido Tommasi Editore) sulla scrittrice, sceneggiatrice, regista. Dalla tavola calda di «Harry ti presento Sally» al pollo di Joan Didion. Venerdì 18 la presentazione a Milano

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Scrive Susanna Moore, nel suo libro di memorie Joan, che per anni Nora Ephron cercò di farsi dare da Joan Didion la sua ricetta del pollo alla messicana. La perfetta combinazione che l’autrice de L’anno del pensiero magico riusciva a ottenere tra carne, uova in camicia, cipolle, aglio e salsa. Didion finì con l’irritarsi e non sappiamo se Ephron riuscì mai a estorcerle il segreto, ma rimasero legate per quasi cinquant’anni, adorandosi. Amicizia, letteratura, cucina. La vita, per Nora Ephron.

Pioniera del New Journalism (anche se non amava la definizione: «Non sono una giornalista nuova, qualunque cosa sia. Mi siedo semplicemente qui alla macchina per scrivere e batto sui tasti»), madre di tutte le food writer, femminista sui generis
capace di difendere la sua passione anche quando veniva considerata svilente («Perché dovrei ritenere disdicevole cucinare? Ero presente durante il movimento di liberazione femminista e non ricordo nessuna che abbia preso posizione contro. Penso stessero discutendo di cose più importanti…»), scrittrice brillante, sceneggiatrice e regista di commedie diventate cult, non è possibile non conoscere Nora Ephron.

«Anche se il suo nome non ti dice nulla, probabilmente hai visto i suoi film. E, se non hai presente quali sono i suoi film, ne conosci certamente qualche frase. La sua sensibilità è la sensibilità che ha forgiato la commedia romantica moderna. Insomma, sei suo amico anche senza volerlo», scrive Angela Frenda. Giornalista e scrittrice, responsabile editoriale di «Cook», mensile del «Corriere della Sera», Frenda a Ephron ha dedicato un libro, Una torta per dirti addio, in uscita il 18 ottobre per Guido Tommasi Editore. Non è una biografia, non è (solo) un ritratto: è un viaggio nell’universo infinito di Nora, una miniera di aneddoti e un tributo verso colei che «ci ha insegnato i modi in cui oggi tutti pensiamo all’amore e a chi ne è complice».

Il Central Park d’autunno di C’è posta per te, la tavola calda Katz’s di Harry ti presento Sally, la corsa sull’Empire State di Insonnia d’amore: nei film di Ephron ci siamo stati tutti almeno una volta. Dietro, c’era lei, cronista di costume taglientissima, amica (vera) di intellettuali, scrittori, attori di Hollywood che amava, dirigeva, nutriva («Ha guidato tutti i suoi amici come una banda di bambini ribelli, trovando loro un lavoro, dando consigli, occupandosi delle loro case, dei pasti, delle letture… E allo stesso tempo si è occupata delle sue cause e delle sue associazioni di beneficenza e ha insistito, in base alla sua esperienza, sul fatto che una donna potesse sempre davvero avere tutto», ha scritto Richard Martin Cohen, editorialista del «Washington Post» e strettissimo amico di Nora).

Energica (sempre Cohen, intervistato da «Vanity Fair», alla domanda su che cosa avrebbe potuto essere Nora se non fosse stata la regista che era, rispose «il dittatore dell’Argentina»), grande organizzatrice («allestiva un set cinematografico nello stesso modo in cui organizzava una cena» disse di lei Meg Ryan, l’attrice che forse più di tutti le deve la carriera), Ephron aveva cominciato smistando la posta nella redazione di «Newsweek», conquistandosi in fretta lo status di giornalista, ma al «Post» (se avete visto la serie tv The Good Girls Revolt ne ricorderete gli occhiali spessi e l’abito svasato anni Sessanta, e la grinta).

Alle spalle aveva un’infanzia insolita: figlia di due sceneggiatori — Henry Ephron e Phoebe Wolkind — da bambina assisteva a litigate e festini alcolici nella villa di Beverly Hills dei genitori, in stile spagnolo, che quasi ogni sera «attendevano gli ospiti con in braccio la loro primogenita, Nora, già in pigiama». A casa, però, passavano tutti, il meglio della scena letteraria americana, a cominciare da Dorothy Parker. E la piccola Nora respirava. A sua madre — che divenne alcolizzata quando lei aveva 15 anni — deve un’«educazione distratta», poca attenzione e il consiglio, dato sul letto di morte, che più di ogni altro ha segnato la carriera della figlia: «Tutto è ispirazione. Prendi appunti».

Nora li ha presi, gli appunti, trasformando la sua vita — incontri, amori, luoghi, cibi, passioni — in articoli e sceneggiature indimenticabili. Ovunque dissemina indizi, pezzi di vita, mescolandoli all’immaginazione. Trasfigura tutto, persino il divorzio doloroso da Carl Bernstein, suo secondo marito ed eroe del Watergate: lui la tradisce mentre lei è incinta di sette mesi, lei trasforma dolore e vendetta in un bestseller che poi il regista Mike Nichols porta sullo schermo: Affari di cuore, con Meryl Streep e Jack Nicholson che sono Rachel e Mark, che sono Nora e Carl. Cibo e cucina si fondono con la vita, come sempre per Ephron: cucinare per qualcuno, fargli scoprire un forno nascosto che fa biscotti meravigliosi, vendicarsi con una torta al lime o con il tempo di cottura di un uovo sodo (quattro minuti).

Ephron non scrisse mai un libro di cucina organico ma le ricette (scoperte, regalate, rubate) fanno parte di lei, per questo Angela Frenda ne ha messe alcune dopo ognuno dei cinque capitoli del suo libro: c’è il pollo di Didion, la torta al cocco di Harry e Sally (con crema di cioccolato a parte). Ai fornelli Ephron è democratica: adora il manzo à la Bourguignonne di Julia Child (la donna che portò agli americani la cucina francese, altro feticcio di Nora che le dedicò il suo Julie&Julia), tempo di cottura 3 ore, ma è la stessa che suggerisce a Meryl Streep un piatto che «richiedeva come unica abilità quella di rovesciare un barattolo di marmellata di albicocche sopra il pollo e metterlo in forno». Che la cucina fosse il suo atto d’amore lo dimostra il ricettario (174 pagine rilegate a spirale) fatto preparare per gli amici convocati al suo funerale, nel 2012, da lei stessa organizzato nei dettagli.

Leggendo di Nora nel libro di Frenda non si può che amarla. E inciderci nel cuore le sue frasi esplosive. «Non fare mai la crostata. Comprala e basta». «Preparatevi a una vita di confusione. E abbracciatela».

Gli incontri con l’autrice

«Una torta per dirti addio. Vita (e ricette) di Nora Ephron» di Angela Frenda sarà in libreria dal 18 ottobre per Guido Tommasi Editore (pp. 222, euro 18). Angela Frenda giovedì 17 alle 21.30 sarà in diretta su Instagram con Giulia Paganelli e Azzurra Rinaldi; venerdì 18, alle 19, presenta il libro a Milano, alla libreria Gogol (via Savona 101), in dialogo con Teresa Ciabatti (modera Lucia Esposito, letture di Debora Villa).

16 ottobre 2024 (modifica il 16 ottobre 2024 | 11:57)

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